
Un manifesto con le insegne russe fuori dall'ambasciata statunitense a Mosca
Milano – Negli oltre tre anni passati dall’invasione russa dell’Ucraina, le imprese della Lombardia che erano in affari con la Russia hanno perso mediamente il 70 per cento del fatturato. Per questo la prospettiva – benché fumosa – di una pace sta sollevando speranze di una ripresa degli scambi tra le aziende lombarde.
Secondo un’indagine condotta a livello nazionale da Promos Italia, agenzia delle Camere di commercio per l’internazionalizzazione, quasi un terzo delle società si aspettano nuovi vantaggi negli affari già in tempi brevi. Mentre sei su dieci si aspettano una ripresa ma con gradualità. In compenso, in questi anni di “cortina di ferro” sono cresciuti i mercati alternativi: in Unione Europea per il 63 per cento delle imprese, in Medio Oriente per il 32, negli Stati Uniti per il 23.
Tra i settori che si aspettano un aumento del fatturato da una possibile riappacificazione ci sono al primo posto le costruzioni: il 40 per cento degli imprenditori intervistati ritiene che il suo giro d’affari aumenterebbe. Segue poi l’agroalimentare col 17 per cento, la meccanica e la moda design, entrambe col 14 per cento.
Nel 2024 gli scambi tra Italia e Russia sono di 7,8 miliardi di euro, con un calo del 65 per cento rispetto al 2019. Nel 2024 pesa la Lombardia con circa 1,6 miliardi di import-export, di cui 458 milioni di import e 1,1 miliardi di export, nell'anno, con un calo del 64 per cento degli scambi rispetto al 2019. Prima Milano con 680 milioni di scambi, 208 milioni di import circa e 471 milioni di export, con un calo del 63 per cento degli scambi con la Russia in cinque anni.
Per Giovanni Rossi, Direttore di Promos Italia: “Il nostro obiettivo è accompagnare le aziende in questo percorso di adattamento, fornendo strumenti concreti per identificare nuove opportunità commerciali”.