Si costruisce sempre di più. E si vende sempre meglio. Tanto che, secondo l’Osservatorio di Immobiliare.it che monitora l’andamento del mercato del mattone, a febbraio la Lombardia ha raggiunto la media record di 2.147 euro al metro quadro per l’acquisto di un’abitazione. Ad aprile del 2020, in pieno lockdown dopo la diffusione della prima ondata di Covid-19, il prezzo era di 1.890 euro. Oggi, invece, per acquistare nella Città metropolitana di Milano occorrono 3.399 euro al metro quadro. In media.
L’altra faccia della casa è rappresentata dall’aumento degli immobili all’asta, come emerge dal rapporto semestrale del Centro Studi Sogeea: in Italia l’incremento è stato del 20,2% in sei mesi e del 59,5% in un anno e mezzo. Le procedure in corso sono 13.764, a fronte delle 11.444 rilevate a luglio 2021. Una crescita che va in controtendenza rispetto a quanto emerso la scorsa estate, quando si era registrato un calo di oltre il 24% rispetto all’inizio dell’anno. Il fenomeno ha interessato soprattutto il Sud, ma la Lombardia non è stata risparmiata. Alcune province hanno dati tra i più alti del Paese. È il caso ad esempio di Bergamo, che con 561 case all’asta è al quinto posto assoluto dietro a Roma, Catania, Napoli e Frosinone, con il 4,26% del totale nazionale. Qui si trova la metà delle 1.103 abitazioni lombarde in cerca di nuovo proprietario, quasi tutte risultato di pignoramenti a persone fisiche o società che non sono state in grado di onorare i propri debiti. L’assegnazione funziona così: le aste si svolgono presso il tribunale di competenza o lo studio di un professionista designato. Due le tipologie: senza incanto, in cui vengono presentate delle offerte in busta chiusa; con incanto, nel caso in cui quella del primo tipo sia andata deserta, con pubblica gara tra i partecipanti.
In Lombardia si conta l’8% del patrimonio immobiliare residenziale all’asta. Delle 561 case in provincia di Bergamo, 384 hanno un valore inferiore o pari a 100mila euro e 117 tra i 100 e i 200mila euro. Anche a Brescia, che somma 366 case da assegnare per via giudiziaria, il trend è analogo: 225 immobili non arrivano a una quotazione di 100mila euro e 84 occupano la fascia tra 100 e 200mila euro. Mantova, con 106 case all’asta, è l’ultima provincia con un numero significativo. Poi si scende a Varese con 12, Pavia 10, Milano 9, Como e Lecco 5, Cremona 2, Lodi 1. Non risultano invece procedimenti in corso per il momento nelle province di Monza e Sondrio.
In Lombardia si contano anche dieci strutture turistico-ricettive all’asta, il 6,3% del totale nazionale. Negli ultimi sei mesi il settore ha visto crescere del 9% in tutta Italia le procedure pendenti, del 22% se si allarga l’orizzonte temporale a 18 mesi. Anche in questo comparto, come per quello residenziale, si tratta di alberghi, bed & breakfast o motel gestiti da piccoli imprenditori in difficoltà: il 55% dei complessi turistico-ricettivi finiti all’asta ha un prezzo inferiore al milione di euro.