
Mattia Palazzi, sindaco di Mantova
Mantova - Il caro bollette colpisce tutti, ma con particolare violenza gli utenti del teleriscaldamento. Sembra un paradosso quello di punire uno dei sistemi di produzione dell’energia meno impattanti, ma è ciò che sta succedendo in tutta Italia, con una ricaduta di inevitabili proteste. Per invertire la tendenza, il Comune di Mantova ha deciso di giocare d’anticipo e di restituire alla parte della città collegata al teleriscaldamento (il 50%, circa 25mila persone) gli extra utili che la società di gestione della rete Tea, della quale il Comune detiene il 72%, ha accumulato o conta di accumulare fino alla fine dell’anno. Si tratta di 7 milioni di euro, ai quali si aggiungono un altro milione e 700mila che andrano a “soccorrere” l’utenza più fragile residente in città o nei centri dell’hinterland non collegati al riscaldamento.
Spiegare perché i costi di questo sistema “pulito” di produzione di calore hanno galoppato più di quelli del gas (del 151% è stato l’incremento delle tariffe amministrate o libere del gas, mentre quelle del teleriscaldamento hanno fatto un balzo di oltre il 200% in un anno) non è facile, si tratta di una distorsione prodotta dai complessi meccanismi di calcolo dei costi, degli accantonamenti e della tassazione. Ci ha provato, a mettere i puntini sulle i, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, che ha rivendicato l’unicità del provvedimento deciso nel panorama nazionale e in quello lombardo. "Il Governo - spiega - ha abbassato l’Iva sul gas da 10 a 5% e tagliato le accise. Chi ha il teleriscaldamento, invece, paga l’Iva al 10% se è un privato e al 21% se è un esercizio commerciale. Inoltre c’è il fattore degli accantonamenti. La quota che Tea mette da parte è una percentuale che si calcola su materie prime che si sono rivalutate del 500%, il che spiega la distorsione".
Da qui la scelta, tutta politica - sottolinea Palazzi, ricordando che Tea può farla perché è una società pubblica e che il Comune la chiede per non penalizzare chi ha scelto il teleriscaldamento - di restituire in bolletta l’intero extrautile nelle bollette di novembre e dicembre. Cosa significa in concreto? Che un condominio semicentrale di Mantova che avrebbe dovuto pagare 36mila euro l’anno di riscaldamento, ne risparmierà 6.700 (-19%); che per un hotel cittadino il taglio della spesa arriverà al 30% e per un negozio al 23%. Gli esempi corrispondono a situazioni reali. "L’utenza tipo - aggiunge ancora il sindaco - passa da un tariffa di oltre 26mila euro a una attorno ai 20mila, con un taglio del 24 %, che la mette sullo stesso piano di una casa riscaldata a gas. Questo significa, da parte nostra, fare una scelta sociale ed economica perché il caro bollette inciderà sicuramente sui consumi delle famiglie, e anche ecologica a favore del teleriscaldamento". L’operazione verrà effettuata prima che l’extrautile entri nelle casse di Tea: in questo modo la società non dovrà pagare tasse e potrà “restituire” una somma maggiore ai clienti.