LUCA BALZAROTTI
Economia

Immobiliare, case troppo care: in Lombardia il mercato rallenta

Calano gli acquisti, prezzo medio in regione oltre i 2.500 euro al metro quadro (5.323 euro a Milano). A Pavia crollo delle locazioni (-49%), Mantova in controtendenza

Mercato immobiliare

Milano – Per comprare casa servono più soldi e il mercato frena. Il 2023 del mattone in Lombardia si è chiuso così, con curve differenti relative ai prezzi di acquisti e affitti: da qui gli analisti partono per provare a ipotizzare i prossimi scenari.

Secondo l’Osservatorio di Immobiliare.it Insights, la società specializzata in analisi di mercato e data intelligence del gruppo di Immobiliare.it, portale leader nel settore del mattone (dati aggiornati a novembre), il costo medio al metro quadro ha raggiunto 2.541 euro nella regione. La valutazione per chi acquista è cresciuta del 7,1% rispetto a fine 2022, ma nell’ultima parte dell’anno l’incremento ha rallentato fermandosi a novembre al +0,5% sul mese precedente. Gli affitti, al contrario, hanno visto la curva salire nel 2023 anche negli ultimi mesi: il loro prezzo è aumentato del 10% su base annua, con un ulteriore ritocco dell’1,6% a novembre.

Per chi compra Milano resta la destinazione più costosa (d’Italia): per diventare proprietari nel capoluogo lombardo occorrono in media 5.323 euro al metro quadro, il 3,3% in più rispetto all’anno prima. Anche qui però la crescita si è fermata (+0,1% a novembre) e nel 2023 non è stata la città con il rincaro maggiore. Il record è di Mantova, salita a 1.557 euro, il 7,3% in più di fine 2022: la sua provincia invece ha ritoccato le tariffe “solo“ del 2,8%. La corsa dei prezzi ha interessato anche Cremona: +4,9% (1.370 euro), come Brescia (1.904 euro al metro quadro) che più di Bergamo (+3,8%) ha risentito dell’effetto “Capitale della cultura“. Lodi (-1,1%) e Sondrio (-2,2%) sono i due capoluoghi dove i prezzi sono diminuiti.

Ma se si analizza il trend nelle province (capoluoghi esclusi) il dato si inverte: nel Lodigiano si spende l’1,5% in più, in Valtellina il 3,6%. Anche il caro-affitti fa segnare il valore massimo nella città di Milano, con 22,7 euro al metro quadro: il capoluogo lombardo non detiene però l’incremento più alto (+9,8%). Il record spetta a Sondrio città: +14,6%. Nel resto della provincia, invece, l’andamento su base annua scende del 9%.

Il mercato ha rallentato: nel 2023 la domanda di acquisto di case è diminuita del 5,3% su base annua (-2,8% nell’ultimo mese) quella di affitti è scesa del -5,9% (-2% tra novembre e ottobre). Un trend analogo. A Milano città la richiesta di acquisti è calata del 16,4%, a Sondrio del 10,9%, mentre Mantova è cresciuta del 14,7%. La domanda di affitti, invece, è crollata a Pavia (-49,5% su base annua) e si è fermata a Milano (-26,8%) e Bergamo (-10%), ma registra sempre a Mantova una crescita a tre cifre: +158,3% in città, +100,4% nei Comuni della provincia.

“L’aumento del costo del denaro e delle rate dei mutui ha fatto crescere il valore degli affitti – analizza Luca Mocarelli, professore di storia economica all’Università Milano-Bicocca –. Ci sono tre grandi questioni che incideranno sull’andamento dell’immobiliare: le scelte della Bce, la questione energetica e l’adeguamento dei salari. Gli analisti si aspettavano a dicembre un’inversione da parte dell’Europa sul costo del denaro ma per ora tutto è rimasto fermo. L’altro tema riguarda le classi energetiche e l’obbligo di raggiungere la certificazione E entro il 2030 e D entro il 2033 fissato dal Parlamento europeo: molte abitazioni sul mercato sarebbero da riqualificare. Infine, il tema salari: senza un adeguamento al costo della vita si riduce la fascia di popolazione con un rapporto tra stipendio e rata del mutuo tale da poter accedere ai finanziamenti".