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Minimum tax: cos'è, come funziona, chi la pagherà, quando verrà applicata

Intesa raggiunta fra i Grandi del pianeta per un'imposta che colpirà soprattutto le multinazionali. I governi dovranno recepire l'intesa nelle loro legislazioni

I quattro ceo di Google (Pichai), Facebook (Zuckerberg), Amazon (Bezos) e Apple (Cook)

E' considerato uno dei migliori risultati ottenuti dai grandi riuniti a Roma per il G20. Uno dei pochi atti concreti, per qualche commentatore. Si tratta del via libera alla cosiddetta "minimum tax", che i venti Paesi più progrediti al mondo si sino impegnati ad attuare entro il 2023, demandando la sua approvazione definitiva ai singoli governi, attraverso una trasformazione in legge dell'accordo-quadro firmato a Roma. La tassa dovrebbe colpire, in particolare, i colossi del web, fra i quali Amazon e il gruppo Facebook.

  1. Che cos'è
  2. Obiettivo
  3. Chi ne è interessato
  4. A quanto ammonta
  5. Come funziona
  6. Cosa succede dal 2023

Che cos'è

La minimum tax corrisponde a un'aliquota del 15% che scatterà dal 2023 e interessa oltre 100 tra le più grandi multinazionali del mondo.

Obiettivo

Con la minimum tax le multinazionali pagheranno la loro giusta quota di tasse indipendentemente dalle giurisdizioni in cui operano e realizzano un profitto. Stop, quindi, ai trasferimenti di comodo delle compagini sociali nei cosiddetti "paradisi fiscali".

Chi ne è interessato

Tutte quelle multinazionali che hanno un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro. Fra questi ci sono i colossi del web come Google, Facebook, Amazon e Apple. Dovranno pagare un'imposta in ognuno dei Paesi in cui sono localizzati i beni e le attività che generano profitti, invece che beneficiare di un fisco agevolato in alcuni paesi. L'aspettativa di molti economisti è che l'accordo possa incoraggiare le multinazionali a far rientrare i capitali nei loro Paesi di residenza.

A quanto ammonta

La minimum tax porterebbe in dote oltre 125 miliardi di euro di entrate fiscali aggiuntive a livello globale.

Come funziona

Si applica in sostanza un nuovo regime internazionale di tassazione in base al quale il 25% dei profitti (eccedenti il 10% dei ricavi) delle multinazionali viene allocato nelle giurisdizioni di mercato in cui tali imprese superano una soglia di ricavi rilevanti.

Cosa succede dal 2023

Dall'1 gennaio 2023 tutti le grandi imprese con un fatturato superiore ai 20 miliardi di dollari saranno tassate con il 15% della nuova imposizione fiscale ed, inoltre, il 20% di quanto ricavato verrà destinato ai paesi dove si è realizzato un ricavo superiore al milione di euro o di 250.000 euro se il Pil è inferiore ai 40 miliardi di euro.