UMBERTO ZANICHELLI
Economia

Moreschi, speranza per Vigevano: proposta di acquisto del marchio da una società italo-sudafricana

L’intenzione sarebbe di avviare la produzione in città ma non nel vecchio stabilimento

L’interno dello stabilimento Moreschi di Vigevano quando era ancora attiva la produzione di calzature Ora il marchio potrebbe essere rilevato e la produzione avviata nuovamente a Vigevano

L’interno dello stabilimento Moreschi di Vigevano quando era ancora attiva la produzione di calzature Ora il marchio potrebbe essere rilevato e la produzione avviata nuovamente a Vigevano

Vigevano (P, 14 febbraio 2025 –  Un nuovo calzaturificio in città. Potrebbe essere questa l’eredità della Moreschi, una delle griffes più importanti della calzatura italiana, dichiarata fallita lo scorso luglio. La proposta dei promotori, la cui identità per il momento non è stata resa nota, è contenuta nelle 13 pagine dell’istanza che il curatore fallimentare Paolo Gorgoni ha inoltrato alla dottoressa Mariaelena Cunati, il giudice delegato del Tribunale di Pavia che ha autorizzato la pubblicazione dell’offerta che costituirà la base d’asta per l’acquisizione del marchio, i materiali e il negozio di Milano per la somma di un milione e 800 mila euro.

Da quello che trapela la proposta è stata avanzata da una società italiana che ha un socio finanziatore sudafricano e che, da sempre attiva nella commercializzazione delle scarpe, adesso vorrebbe anche effettuare la produzione. L’intenzione sarebbe quella di avviare la produzione in territorio di Vigevano. Uno stabilimento che non sarà però quello della ex-Moreschi che sorge lungo viale Industria, che al momento è chiuso e la cui destinazione futura resta per il momento sconosciuta. I proprietari, che l’avevano acquisito dagli ultimi titolari dell’azienda, sono al lavoro per individuale aziende che possano essere interessate al suo utilizzo. In realtà la valutazione della griffe Moreschi, affidata ad un esperto, era stata di circa 2 milioni e 200 mila euro ma il trend è destinato inevitabilmente a calare. Una condizione attestata dal fatto che il soggetto interessato all’acquisto per il solo marchio ha offerto 600 mila euro. La differenza è rappresentata dal magazzino, ancora ben fornito di pellami di pregio, e dalle circa 2 mila paia di scarpe che lo scorso novembre erano state soggette ad un provvedimento di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Ovviamente al momento non è chiaro dove potrebbe sorgere il nuovo insediamento produttivo né se la proprietà intenda attingere dagli ex-dipendente della Moreschi per la produzione. Sono tutti particolari destinati ad emergere più avanti, a meno che, per altro, non arrivino altre proposte: il termine dell’asta è infatti fissato per il prossimo 30 marzo. «Se l’operazione andasse in porto sarebbe un segnale positivo per tutto il territorio» è il commento di Michele Fucci, della Filctem Cgil.