
Officine Monni, microimpresa umbra da esportazione
di Silvia Angelici
In Umbria c’è una micro impresa che esporta motori in tutto il mondo. Sono i motori che muovono le chiatte del fiume Congo o le macchine che scavano le Rocky Mountains. Nel pieno di una crisi economica mondiale, Officine Monni testimonia che è possibile crescere quando si intrecciano insieme alcuni fattori chiave: tecnologia, competenza, cultura, passione e determinazione.
"L’azienda artigiana, fondata nel 1934 – racconta la responsabile commerciale Daniela Monni – sfiora il milione di euro di fatturato con un team di 15 persone. La terza generazione, raccogliendo il testimone dalla seconda, colonna portante e depositaria del patrimonio tecnico e umano, l’ha condotta oltre i confini nazionali grazie all’innovazione digitale e commerciale. Nata nel campo della riparazione di macchine movimento terra, agricole ed industriali, dal 2010 si è specializzata nella revisione di motori termici e industriali. Rigenerando, infatti, motori a fine vita è entrata a far parte di un segmento di nicchia dell’economia circolare. Nonostante la crisi del settore, nel 2020 l’azienda ha avuto un incremento di fatturato del 25%, grazie alla vendita attraverso il web di motori revisionati. Dal 2010, anno in cui è stato venduto in Tunisia il primo motore revisionato, ad oggi il fatturato estero è passato dal 2% al 32% sul totale".
Ma chi cerca un motore ed ha una macchina ferma in una qualunque parte del mondo, come fa a sapere che esiste la vostra azienda?
"Grazie alla tecnologia: quando il cliente fa ricerche su Google o nei portali verticali in cui siamo presenti basta un clic e attraverso la mail o whatsapp entra in contatto con il nostro ufficio commerciale. Chi chiama o scrive dall’altra parte del mondo non ci conosce e pertanto abbiamo molto investito sul concetto di reputazione on line".
Verso quali paesi esportate?
"Esserci focalizzati su un servizio di qualità ci permette di piantare ogni giorno nuove bandierine sulla mappa geografica. In Europa i nostri mercati più importanti sono Francia e Germania, seguiti da Austria e Svizzera, ma non conosciamo confini di latitudine e longitudine avendo spedito motori anche nell’isola di Bora Bora nella Polinesia Francese, in Uruguay, Niger, Congo e Islanda. Per raggiungere località così remote del pianeta non basta che conosciamo 5 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo) ma serve una grande capacità di dialogare con culture assai diverse dalla nostra".
Quali i clienti italiani ed esteri più importanti?
"Sono legati al settore del Pipeline: Bonatti e Max Streicher in Italia, Chemo Ahron in Isarele, Fulltech in Iraq. Le macchine che abbiamo revisionato per Bonatti ad agosto 2020 nella nostra officina a Ponte Pattoli lavorano oggi nel mezzo delle Rocky Mountains e nel Coastal GasLink, il gasdotto che porterà il gas naturale dal nord-est della British Columbia fino alla costa occidentale del Canada. I nostri motori sono il cuore pulsante di macchine che lavorano nei più disparati angoli del pianeta, dai mezzi di servizio di un aeroporto islandese, alla cementeria più grande del Niger".
La filosofia alla base del servizio?
"I nostri clienti sono i nostri partner e quando entriamo in contatto con loro dalla prima mail fino al servizio postvendita cerchiamo di far apprezzare il meglio della nostra cultura, ovvero quello che il mondo riconosce come Made in Italy. Chi acquista un motore Monni non testa solo il nostro servizio di revisione. Assaggia i Baci Perugina che spediamo come simbolo della nostra città o apprezza uno scorcio della nostra Umbria attraverso le cartoline che spediamo e se è più fortunato passa due giorni a spasso con noi a Perugia, Parma o Roma. Perché chi viene da così lontano non può andare via senza avere il desiderio di tornare. Per un motore e tanto altro ancora...".