Attività chiuse. Turismo quasi inesistente. Aziende che funzionano a singhiozzo e vedono crollare i fatturati. Non tutti, per carità. C'è chi non risente delle ripercussioni del Covid. Ma sono pochi. La maggior parte delle persone fa fatica e ha visto diminuire la propria ricchezza e la capacità di spesa. Anche pagare un mutuo per molti è diventato un probema. Anche perché non tutti conoscono le possibilità messe in campo dal governo per aiutare chi ha un mutuo.
Gli aiuti
Il decreto Cura Italia, varato dal Governo, prevede apposite misure anche per aiutare coloro che sono in difficoltà a pagare le rate del mutuo, a causa di una diminuzione o della perdita improvvisa del lavoro. La sospensione delle rate del mutuo per l’acquisto della prima casa, fino a 18 mensilità, e la possibilità di disporre di un fondo per il pagamento del 50% degli interessi maturati nel periodo di sospensione sono accessibili se si dispone di particolari requisiti. Il mutuo, ad esempio, non deve essere superiore a 250 mila euro, l’immobile acquistato deve essere l’abitazione principale e l’ipoteca deve essere in ammortamento da almeno un anno, con un eventuale ritardo nel pagamento delle rate non superiore a 90 giorni.
I consigli dell'esperto
Cesare Rosati, investitore e business coach, ha dato vita alla società benefit SalvaCasa in grado di offrire assistenza gratuita in tutta Italia, per aiutare le persone in difficoltà con il pagamento del mutuo, sia che si posseggano o meno i requisiti richiesti dal decreto. “Vendendo un immobile all’asta – racconta Cesare Rosati – la maggior parte dei debitori non riesce a saldare interamente il proprio debito, per cui i creditori possono rifarsi su altri beni immobili, sul loro stipendio, sulla loro pensione o su eventuali garanti, portandoli in una situazione ancor più drammatica. Per i creditori, dall’altro lato, spesso un’asta non è sufficiente al recupero del loro credito, perché qui, di fatto, gli immobili vengono svenduti. Questo comporta per loro un allungamento di tempi e di spese giudiziarie”.
Aste bloccate
La pandemia inoltre ha aperto un nuovo scenario nell’ambito debitorio: la sospensione di oltre 123 mila procedimenti giudiziari (aste), che si protrarrà almeno fino al 30 giugno 2021, ha generato, secondo il centro study Astasy, 8,6 miliardi di euro di credito che le banche vantano nei confronti dei debitori. Soldi di fatto congelati. “Questo è il momento migliore per agire: con la sospensione causa pandemia delle aste, i creditori non hanno possibilità di recuperare la loro liquidità con la vendita forzata e quindi sono ancor più propensi ad arrivare a un compromesso” informa Rosati. La soluzione proposta da SalvaCasa mira a soddisfare pienamente gli interessi di entrambe le parti: “acquistiamo le case pignorate prima della loro vendita forzata all’asta, trattiamo con i creditori e saldiamo il debito. In questo modo cancelliamo interamente i debiti degli esecutati ripulendo la loro fedina finanziaria, riconoscendogli inoltre un compenso in denaro che consenta loro di ricominciare una nuova vita. Il nostro progetto trasforma di fatto un debito in un guadagno e risolve gratuitamente enormi problemi”.
Banche e debitori
Dopo la sottoscrizione di un aumento di capitale con sovrapprezzo di 1,08 milioni su una valorizzazione complessiva di 12 milioni per SalvaCasa, Cesare Rosati ha anche lanciato la startup innovativa ReCredito, che aiuta gli esecutati a chiudere l’intera loro posizione debitoria e le banche a svolgere le operazioni di recupero crediti, il tutto mantenendo un risvolto etico e sociale. "In un momento come questo, essere di aiuto è un dovere. SalvaCasa ha già aiutato numerose famiglie che stavano soffocando per i debiti a ritrovare la serenità. Una soluzione c’è sempre” conclude Rosati.