Milano, 29 ottobre 2024 – La domanda di mutui è tornata a correre in Lombardia. A settembre l’incremento rispetto a un anno fa è stato del +20,8%. Per trovare un rimbalzo superiore bisogna risalire al 2014-2015 (+54%).
Era l’era dei “tassi zero“ e dell’Euribor negativo con le rate dei finanziamenti che “costavano“ ai consumatori solo lo spread applicato dalle banche sul denaro prestato. Dopo l’emergenza Covid e soprattutto l’inflazione record del 2021-2022 che ha portato la Banca centrale europea ad alzare i tassi per raffreddare il ciclo economico e la crescita dei prezzi, qualcosa è cambiato in fretta.
Tassi di interesse giù
Da giugno la Bce ha ridotto per tre volte di 0,25 punti i tassi di interesse (l’ultima il 17 ottobre) e il primo settore che ne ha tratto benefici è stato quello dei mutui. “Una politica monetaria che torna ad essere espansiva, e con possibili ulteriori tagli dei tassi per fine anno, infonde maggiore fiducia nelle famiglie che ritornano a programmare spese di lungo periodo”, sottolinea Simone Capecchi, executive director di Crif, azienda che ha aggiornato il Barometro mutui in base ai dati del sistema di informazioni creditizie Eurisc.
Il primo effetto della riduzione dei tassi e dell’abbassamento delle rate mensili (almeno per chi ha scelto il tasso variabile) è stata la crescita della domanda che in Italia ha raggiunto il 19% a settembre (+7,2% la media semestrale). In Lombardia il rimbalzo sulle pratiche è stato ancora più accentuato: +20,8% (+8,5% nel semestre).
Nelle province
Le variazioni su scala provinciale testimoniano reazioni diverse da parte delle famiglie. Sondrio ha fatto segnare l’incremento record: +42,3% rispetto a settembre 2023. Seguono Lodi (+36,9%) e Monza (+34, 7%); sopra il dato medio regionale si trovano anche Mantova (+27,7%) e Bergamo (+22,5) mentre Brescia, Lecco, Milano e Varese si assestano al 19%.
L’effetto Bce è stato più tiepido a Como: il saldo positivo rispetto a un anno fa si è fermato all’8,6%, l’incremento più basso, l’unico a non salire sopra le due cifre. Cremona e Pavia, pur viaggiando sotto media, raggiungono il 14%.
Gli importi
Più contenute, invece, le variazioni sugli importi richiesti, che nel secondo semestre si sono assestati a una media di 162mila euro, l’1,2% in più della prima parte del 2023.
A settembre il valore del finanziamento è salito oltre 165mila euro, +3,3% rispetto a un anno fa. Secondo il Barometro Crif, è l’importo più alto dell’ultimo decennio. Anche in questo caso è Sondrio a far segnare l’incremento più alto: +12,9% (152mila euro). Segue Milano con una crescita dell’8,3% e il valore assoluto più alto: 193mila euro.
al contrario, è la provincia dove la quota chiesta come finanziamento per acquistare casa è più basa: 118mila euro. L’importo è in calo dell’1,9% rispetto a un anno fa. Da Brescia invece arriva la variazione negativa più significativa: -7,2%.