ANDREA MORLEO
Economia

L'Italia non è un Paese per giovani: cala (ancora) la natalità. E la Lombardia?

Natalità in calo del 1% e nella prima metà del 2022 va anche peggio. La fotografia di un Paese che invecchia e dove le donne diventano madri in età sempre più avanzata

Una donna in stato interessante

Milano, 19 dicembre 2022 - Si conferma un Paese per vecchi l'Italia, che registra ancora un record negativo per la natalità: nel 2021 i nuovi nati scendono a 400.249, facendo registrare un calo dell'1,1% sull'anno precedente (-4.643). Lo rende noto l'Istat nel rapporto sulla "Natalita' e fecondita' della popolazione residente - Anno 2021". Nel 2021 il livello di fecondità delle donne tra 15 e 49 anni è valutato con un valore medio di 1,25 figli (1,24 nel 2020), si tratta di una modesta ripresa che segue un lungo periodo di diminuzione in atto dal 2010, allorché si era registrato il massimo relativo di 1,44 figli per donna. La denatalità prosegue anche nel 2022: secondo i dati provvisori di gennaio-settembre le nascite sono circa 6mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2021.

Primato al Nord

Si conferma al Nord il primato dei livelli più elevati di fecondità riferito al totale delle residenti (1,31 nel Nord-est e 1,26 nel Nord-ovest), soprattutto nelle Province Autonome di Bolzano e Trento (rispettivamente 1,72 e 1,42), in Veneto (1,30), in Lombardia e in Emilia-Romagna (1,27). Al Centro spetta il primato della denatalità complessiva (-34,3%) e , con l'Umbria che presenta la diminuzione più accentuata (-36,7% nel complesso e -40,5% per il primo ordine). Anche le regioni del Nord registrano diminuzioni significative, con il calo maggiore in Valle d'Aosta (-42,6% nel complesso e -48,4% per il primo ordine). La minore denatalità, che resta comunque di assoluto rilievo, si registra nelle Isole (-28,2% per il totale dei nati e -29,8% sul primo ordine) soprattutto per le nascite della Sicilia (-25,3% sul totale e -27,0% per i primi figli).

Numero medio dei figli

Il numero medio di figli per donna delle italiane è in lieve rialzo al Nord (da 1,14 a 1,16) e in egual misura nel Mezzogiorno (da 1,21 a 1,22). Presenta un lieve aumento anche il Centro (da 1,11 del 2020 a 1,13 del 2021). Al Nord a detenere il primato della fecondità delle italiane resta sempre la Provincia autonoma di Bolzano (1,64) seguita dalla Provincia autonoma di Trento (1,34). Tra le regioni del Centro, il livello più elevato si osserva nel Lazio (1,15) mentre nel Mezzogiorno il picco si registra in Sicilia (1,32) e Campania (1,27); in Sardegna si registra il valore minimo pari a 0,97, in aumento rispetto allo 0,94 del 2020. 

Mamma per la prima volta: a che età

ll dispiegarsi degli effetti sociali della crisi economica ha agito direttamente sulla cadenza delle nascite. Le donne residenti in Italia hanno accentuato il rinvio dell'esperienza riproduttiva verso età sempre più avanzate. Rispetto al 1995, l'età media al parto aumenta di oltre due anni, raggiungendo i 32,4 anni; in misura ancora più marcata cresce anche l'età media alla nascita del primo figlio, che si attesta a 31,6 anni nel 2021 (oltre 3 anni in più rispetto al 1995). Le regioni del Centro sono quelle che presentano il calendario più posticipato (32,8 anni). Le madri residenti nel Lazio hanno un'età media al parto pari a 32,9 anni, quelle del Molise a 32,8, superate solo da quelle della Basilicata e della Sardegna (33 anni).

Un bimbo su tre fuori dal matrimonio

Un neonato su 3 è venuto al mondo fuori dal matrimonio. Sono 159.821 i bimbi nati nel 2021 da coppie non sposate (+14 mila nell'ultimo anno, +47 mila dal 2008), pari al 39,9% del totale (35,8% nel 2020). Al contrario i bimbi nati all'interno di una coppia sposata sono pari a 240.428, quasi 20mila in meno rispetto al 2020 e 223mila in meno nel confronto con il 2008 (-48,2%).Le nascite fuori dal matrimonio sono più frequenti nel Centro (46%) mentre nel Mezzogiorno la quota è inferiore (34,8% nel 2021) ma il ritmo di incremento è più rapido e sta riducendo i differenziali con le altre ripartizioni. Nel caso di genitori entrambi italiani i nati fuori del matrimonio raggiungono il 43%. Nel caso di coppie miste, l'incidenza è più elevata se è il padre ad essere straniero (37,3%) rispetto alle coppie con madre straniera (31,8%). Per i nati da genitori entrambi stranieri la quota raggiunge il 26,5%, oltre 16 punti percentuali in meno rispetto alle coppie di entrambi italiani. Le cause sono da ricercare nel forte calo dei matrimoni, che si è protratto fino al 2014 (189.765 eventi a fronte dei 246.613 del 2008) per poi proseguire con un andamento altalenante. A ciò va aggiunto che nel 2020 la pandemia ha indotto molte persone a rinviare o a rinunciare alle nozze al punto che il numero dei matrimoni si e' pressoche' dimezzato (-47,4%).

Coppie giovani e primi figli

Nel 2021 i primi figli ammontano a 186.485, il 46,6% del totale dei nati. La fase di calo della natalità avviatasi nel 2008 ha portato a una progressiva contrazione dei primogeniti che sono il 2,9% in meno sul 2020 (-5.657) e il 34,5% in meno sul 2008. Nello stesso arco temporale i figli di ordine successivo al primo sono diminuiti del 26,8%. La forte contrazione dei primi figli rispetto al 2008 interessa tutte le aree del Paese - ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano che presenta un lieve aumento - ed è superiore a quella riferita a tutti gli ordini di nascita in quasi tutte le regioni italiane del Nord e del Centro. Tale fenomeno testimonia la difficoltà che hanno soprattutto le coppie più giovani  nel formare una nuova famiglia con figli; problematica diversa rispetto all'inizio del millennio quando la criticità riguardava soprattutto il passaggio dal primo al secondo figlio.