FABIO LOMBARDI
Economia

San Siro, quanto vale lo stadio di proprietà: confronti fra ricavi di Juve, Milan e Inter

Gli incassi garantiti da un impianto privato sono ormai fondamentali, ma generano anche grandi operazioni immobiliari

Quanto vale uno stadio di proprietà

Tutte le società calcistiche, chi più chi meno, vogliono lo stadio di proprietà. In Italia infatti, a differenza di molte altre nazioni, Inghilterra in primis, gli impianti sportivi che ospitano le squadre sono, ancora oggi, di proprietà comunale e vengono "affittati" dai club. Solo con l'inizio del XXI secolo anche in Italia alcune società hanno cominciato a costruirsi il proprio stadio fra le resistenze di molte amministrazioni locali spaventate dalla possibilità di perdere affitti milionari (Milan e Inter versano oltre 5 milioni di euro a testa). Ora c'è l'ok anche per in nuovo stadio di San Siro. Ma perché i club vogliono uno stadio di proprietà?

Lo stadio di proprietà

Il primo stadio di proprietà di un grande club in Italia è stato realizzato dalla Juventus. Inaugurato nel 2011, l'Allianz Stadium, forse non a caso ha rappresentato una sorta di "rampa di lancio" per scavare un netto solco (ridotto solo nelle ultime stagioni) fra il club bianconero e le storiche rivali milanesi in termini di vittorie (9 scudetti consecutivi e 2 finali di Champions) con ricavi e investimenti che le altre squadre (alle prese con problemi di bilancio e fairplay finanziario della Uefa da rispettare) non hanno potuto nemmeno lontanamente eguagliare (almeno fino al 2019 con l'avvento di nuove proprietà straniere per Milan e Inter) sino ad arrivare all'acquisto di uno dei giocatori più forti e più costosi (andatosene quest'anno) nel 2018: Cristiano Ronaldo (un'operazione il cui costo complessivo è stato stimato in 350 milioni in 3 anni per le casse della Juve).

L'affare immobiliare

Innanzitutto occorre dire che lo stadio di proprietà non rappresenta solo "un affare" dal punto di vista sportivo ma è spesso legato a operazioni edilizie (appartamenti, negozi e centri commerciali) che vengono realizzati nelle adiacenze degli impianti se non addirittura all'interno dello stadio stesso.

Sport, centri commerciali e case

Interessi che vanno oltre a quelli dei club ma che portano molti operatori economici a sostenere tali progetti. Ecco l'operazione immobiliare intorno al nuovo San Siro che prevede appartamenti e centri commerciali: un affare immobiliare stimato intorno ai 2 miliardi di euro.

I ricavi da stadio: confronto fra Juve, Milan e Inter

Ma per capire quanto può "direttamente" fruttare uno stadio di proprietà proviamo a comparare i dati dei ricavi da stadio iscritti nei bilanci di Juventus, Milan e Inter. Prendiamo i dati fino al 2019 (pre Covid) perché quelli delle due annate successive sono stati pesantemente inficiati dalla pandemia (lockdown, partite a porte chiuse o con capienze ridotte). Fra abbonamenti, biglietteria e servizi aggiuntivi (affitti delle sale per eventi, convegni e visite al museo) sono passati da quasi 38 milioni nel 2013 a poco meno di 49,5 milioni nel 2018. Per dare un'idea nel 2018 l'Inter arrivava e 31,5 milioni e il Milan a poco più di 35 milioni. In 5 anni la media della Juve è stata di 43 milioni contro i circa 19 di Milan e Inter. Una differenza, a spanne, di 25 milioni all'anno nelle 5 stagioni che vanno dal 2013 al 2018. Senza contare l'affitto che poi Milan e Inter hanno dovuto versare nelle casse del Comune pet l'affitto (una media di 3,9 milioni ogni anno per 5 anni per l'Inter e una di 3,3 milioni per il Milan).

Soldi e risultati

Cifre non da poco se si considera poi che con maggiori risorse si possono, non sempre ma ragionevolmente, puntare a risultati sportivi migliori che ingenerano un volano: marketing, sponsor, incassi da competizioni: partecipare o non partecipare alla Champions fa una differenza enorme sugli incassi dalla Uefa, diritti tv e altre voci (una singola vittoria in Champions porta nelle casse del club 2,8 milioni). Disputare più partite di alto livello con avversari blasonati (Psg, Manchester City o Real Madrid) permette poi di incrementare anche gli incassi da botteghino con (e qui non mancano le critiche) prezzi molto più alti per i tagliandi delle partite di cartello.