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Pil Lombardia: c’è una provincia che ha fatto il boom (e non è Milano)

Nell’anno appena concluso il prodotto interno lordo della città meneghina è cresciuto meno della media regionale: “colpa” della specializzazione in alcuni settori (lusso e servizi alle imprese) che non hanno brillato. Cosa dicono i dati di Assolombarda

Panoramica dello skyline di Milano dalla terrazza del Duomo

Panoramica dello skyline di Milano dalla terrazza del Duomo

Milano – Nell'anno da poco concluso, secondo le stime, il Pil di Milano è cresciuto dello 0,4%, un tasso inferiore alla media lombarda e nazionale. La ragione va ricercata nella specializzazione del territorio in settori, quali quello del lusso e dei servizi alle imprese, che non hanno brillato negli scorsi mesi; gioca un ruolo anche la debolezza della domanda estera (-1,4% tendenziale nelle esportazioni dei primi nove mesi 2024). A scattare questa istantanea è un'indagine del centro studi di Assolombarda. Il 2025, tuttavia, dovrebbe sollecitare una ripartenza, con un +1,2% di Pil superiore al dato italiano e regionale.

La città metropolitana di Milano continua ad avere una performance eccellente rispetto al pre-Covid: il suo Pil è cresciuto del 9,9% tra 2019 e 2024, un tasso di crescita quasi doppio rispetto all'Italia (+5,2%) e nettamente superiore alla Lombardia (+5,9%). La crescita dell'occupazione, di fatto in linea con Lombardia e Italia fino al 2023, dovrebbe ulteriormente rafforzarsi nel 2024 e nel 2025 (rispettivamente, +2,0 e +2,1%), confermando un certo disallineamento tra la congiuntura e le reazioni sul mercato del lavoro da parte delle imprese, gravate dalle difficoltà di reperimento. Riguardo la provincia di Monza e Brianza, si registra un magro +0,2% di Pil nel 2024, ma una netta ripresa nel 2025 (+1,0%).

Rispetto al pre-pandemia, le previsioni indicano che il 2024 si è concluso con un incremento del 5,6% sul 2019, superiore alla stima per l'Italia. Rispetto alla Lombardia, la provincia ha ricevuto un contributo minore dai servizi, mentre le esportazioni (+5,8% tendenziale tra gennaio e settembre 2024) hanno sostenuto la manifattura, senza tuttavia permettere una tenuta complessiva del settore. Il numero di occupati si prevede in leggero calo nel 2024 (-0,5%): la stima rispecchia un indebolimento della forza lavoro che si osserva dai dati preliminari relativi al primo semestre dello scorso anno. Queste evidenze suggeriscono che si tratti principalmente di contratti a termine e si inseriscono in un contesto di massimi storici per l'offerta di lavoro, sia in termini di contratti permanenti che di tasso di occupazione.

Nella provincia di Lodi, nel 2024, l'economia ha superato nettamente la media lombarda: +1,8% nelle nostre previsioni, un cammino che dovrebbe proseguire anche nel 2025 (+1,7%). Il territorio lodigiano ha beneficiato della propria specializzazione manifatturiera nell'agroalimentare (un settore tendenzialmente aciclico) e nel farmaceutico (uno dei settori cresciuti di più in questa congiuntura). Le stime sono infatti supportate dai dati disponibili per i primi tre trimestri del 2024, che vedono il lodigiano distinguersi nel quadro lombardo per avere sia export che produzione manifatturiera in positivo rispetto all'anno precedente, con punte di eccellenza nell'elettronica oltre ai settori citati sopra. Rispetto al 2019, il Pil di Lodi nel 2024 si colloca così su un +7,9%.

Le previsioni sull'occupazione vedono un'inversione di rotta, che, dopo due anni di leggero calo, è rimasta stabile lo scorso anno per poi ripartire nel 2025. A Pavia, nel 2024, il Pil è rimasto invariato (+0,0%) rispetto all'anno precedente, segnando un +4,0% sul 2019. Si prospetta un ritorno alla crescita nel 2025, con un +0,6%, pur mantenendosi sotto la media regionale. Anche in questa provincia, la tenuta dei servizi, in special modo quelli alle imprese, ha controbilanciato la stagnazione della manifattura, retta solo parzialmente dalle esportazioni (+3,8% tendenziale nei primi nove mesi del 2024). A questo quadro si aggiunge un contributo negativo dalle costruzioni, i cui dati preliminari di occupazione e Cig del primo semestre 2024 hanno registrato una frenata per il settore dell'edilizia. Nel complesso, arrivano comunque segnali positivi dalle previsioni sul numero di occupati, in crescita dell'1,0% nel 2024 e del 2,1% nell'anno appena iniziato.