LUCA BALZAROTTI
Economia

Pnrr, occasione sfruttata a metà: “Poche infrastrutture nuove. Fondi destinati a manutenzioni”

In Lombardia dal 2021 al primo semestre dell’anno 1.740 bandi per un importo di 6,4 miliardi. L’economista della Cattolica: utile a migliorare il ciclo economico, non alla crescita

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Andrea Monticini, professore di econometria finanziaria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Milano – Trenta chilometri di ferrovia. Il raddoppio della linea Codogno-Cremona-Mantova, tra Piadena e Mantova, è stato aggiudicato per 493,5 milioni di euro: è l’opera pubblica più costosa in Lombardia tra quelle che hanno beneficiato dei fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e del Pnc (Piano nazionale per gli investimenti complementari). Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili, la colloca al primo posto tra i 50 lavori con gli importi più alti aggiudicati tra il 2021 e il primo semestre di quest’anno. Seguono il potenziamento della Milano-Genova, nelle tratte Milano Rogoredo-Pavia e Milano Rogoredo-Pieve Emanuele (216,5 milioni) e la copertura di oltre 397mila edifici con la rete internet ultraveloce a banda larga (209,9 milioni).

Tra le infrastrutture compaiono anche la realizzazione della linea tramviaria T2 della Valle Brembana Bergamo-Villa d’Almè (182,4 milioni) e il collegamento tra la stazione di Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio. I bandi per l’affidamento dei lavori Pnrr-Pnc in Lombardia censiti da Cresme Europa Servizi tra gennaio 2021 e giugno 2024 sono 1.740 per un importo complessivo di circa 6,4 miliardi. Rappresentano il 16% dei bandi e il 25% degli importi del mercato complessivo delle opere pubbliche secondo il monitoraggio diffuso da Ance, in occasione dell’evento “Punto e Avanti. Lo stato di attuazione del Pnrr lombardo“.

“C’è stata una forte immissione di denaro pubblico che ha contribuito al miglioramento del ciclo economico lombardo. Quanto, invece, tutto questo concorrerà alla crescita?” si chiede Andrea Monticini, professore di econometria finanziaria dell’Università Cattolica. “L’impressione è che le risorse del Pnrr siano state utilizzate più per la manutenzione del capitale fisico esistente che per la realizzazione di nuove infrastrutture e servizi necessari al miglioramento dell’attrattività: la riqualificazione di una scuola o di un ospedale va benissimo, ma va a colmare interventi di sistemazioni non effettuati negli ultimi vent’anni”.

Una conferma arriva anche dall’elenco dei primi cento cantieri monitorati dove i termini più ricorrenti sono “riqualificazione“ o “sistemazione“. “Serve migliorare l’esistente – commenta Monticini – tuttavia una crescita vera dell’economia, che non sia di qualche decimale, scatta se rendiamo più attrattivo il territorio per invogliare le imprese ad alto valore aggiunto a trasferirsi qui. Una soluzione che richiamerebbe i migliori talenti, un’immigrazione qualificata che aiuterebbe a risolvere anche la crisi demografica: è stata la ricetta vincente del Dopoguerra ed è ancora la ricetta vincente degli Stati Uniti”.