GIULIA BONEZZI
Economia

Il Premio "Lombardia è ricerca" agli scopritori dell’idrogeno verde

Il riconoscimento milionario diviso fra i ricercatori Pierre Joliot, Marcella Bonchio e Markus Antonietti

Paolo Veronesi (a sinistra) con due dei tre premiati: Marcella Bonchio e Markus Antonietti

Milano, 9 novembre 2021 - Il “Nobelino” lombardo, cioè il premio “Lombardia è ricerca” della Regione assegnato da una giurìa di 15 scienziati, va a tre ricercatori che lavorano per riprodurre artificialmente la più grande innovazione prodotta dalla natura su questo pianeta: la fotosintesi con cui le piante hanno reso possibile anche la vita dell’uomo.

L’obiettivo della fotosintesi artificiale è riequilibrare le emissioni di CO2 (tra le cause del cambiamento climatico), ma anche "la produzione diretta di combustibili solari, in particolare idrogeno “verde” ottenuto solo da fonti rinnovabili come acqua e luce", spiega l’assessore regionale all’Istruzione e ricerca Fabrizio Sala. Che ieri, alla Scala, ha premiato il biologo Pierre Joliot (professore emerito al Collège de France nonché nipote di Pierre e Marie Curie) per le sue scoperte sulla scissione dell’acqua nella fotosintesi naturale, il sistema chimico organico / inorganico messo a punto da Marcella Bonchio all’università di Padova e il fotocatalizzatore polimerico in nitruro di carbonio di Markus Antonietti del Max Planck Institute di Potsdam (Germania).

I loro studi divideranno il milione di euro della Regione, da investire al 70% in progetti con laboratori e ricercatori lombardi (i prescelti fanno capo a Statale, Politecnico e Bicocca di Milano, università di Pavia e Cnr). Era dedicata alla sostenibilità questa quarta edizione del premio nella quinta Giornata della ricerca alla memoria del professor Umberto Veronesi: la seconda ondata di Covid ha fatto saltare il premio 2020, e c’era una certa emozione ieri nel ritorno alla Scala. Con una scaletta un po’ rivoluzionata: sul palco, al posto delle scuole, campioni olimpici e delle nazionali di volley, e il primo pensiero degli sportivi, come quello di Giuliano Sangiorgi e Andrea Mariano dei Negramaro, è dire grazie agli scienziati che trovando "in tempi rapidissimi i vaccini ci hanno consentito di controllare la pandemia", sintetizza Paolo Veronesi, presidente della Fondazione. Anche grazie a una concentrazione d’investimenti, e arriveranno "per quasi 10 miliardi di euro da qui a dicembre 2022", promette la ministro dell’Università e ricerca Cristina Messa.

In platea c’è il governatore pugliese Michele Emiliano insieme agli studenti lombardi, ai quali l’ambasciatore Gerry Scotti (che assegna 15 mila euro a un progetto per curare i bimbi in Sudafrica) chiede una standing ovation per i sanitari: "Un anno fa ero in terapia intensiva col Covid, vorrei raccontarlo a chi lo nega". Magari perché non sa che la scienza "non è fondata sulla costruzione di certezze" ma al contrario sulla possibilità di essere smentita purché coi fatti, ricorda Chiara Montanari, quattro volte capo spedizione in Antartide, in una lezione sugli imprevisti. E il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi in collegamento insiste sull’importanza "della ricerca pura: le applicazioni vengono anche in maniera completamente inaspettata".