Milano – Le misure più urgenti sono quelle per semplificare e sburocratizzare, anche nella cornice della partita sul Pnrr. Gli investimenti devono essere orientati alla crescita di talenti e competenza, alla valorizzazione delle “soft skills“, cioè la abilità e le inclinazioni personali. Sono richieste e proposte avanzate dai manager lombardi, che hanno partecipato a un sondaggio di AstraRicerche promosso da Aldai-Federmanager, l’associazione lombarda che rappresenta quasi 15mila dirigenti industriali. Nella ricerca, su un campione di circa duemila manager, emergono tre parole chiave e la prima è “talenti”.
Alla domanda su quali sono le tre priorità attuali per un’impresa che vuole crescere sul mercato salgono sul podio l’innovazione di processo (44.9%) e di prodotto (53.1%), ma la prima posizione riguarda i talenti: come attrarli, formarli e mantenerli in azienda. E per favorire il loro sviluppo e inserimento nel mondo del lavoro, per il 64.2% si tratta di creare maggiori collegamenti tra università e mondo professionale. Solo l’11.7%, però, propone campagne di comunicazione per promuovere le discipline Stem (le donne le indicano in misura doppia: 24%). E il Governo cosa può fare?
Chiedendo di scegliere fino a tre misure urgenti, gli interventi mirati ed efficaci per la semplificazione e la sburocratizzazione (74.7%) sono nettamente al di sopra, mentre al secondo posto è la promozione di un piano a lungo termine di sostenibilità energetica e ambientale (50%) e il coinvolgimento dei manager in politiche di regia per orientare le politiche industriali (46%).Il nodo dell’eccessiva burocrazia nei rapporti con la pubblica amministrazione emerge prioritario anche nelle risposte alla domanda sulle responsabilità dei ritardi nell’esecuzione del Pnrr, nelle quali i manager indicano al primo posto l’eccessiva burocrazia e la complessità delle norme attuative (75,5%, ben tre manager su quattro), la mancanza di competenze da parte degli enti locali (71,5%) e l’inadeguatezza dei tecnici ministeriali (69,8%).
Infine, sulle Olimpiadi Milano Cortina 2026 i manager Aldai, a grande maggioranza, (57,9%), ritengono che avrà una ricaduta positiva sull’economia lombarda. "Deve essere recepito con la massima considerazione – spiega la presidente di Aldai-Federmanager Manuela Biti - il grido d’allarme che i manager lanciano al settore pubblico perché avvii serie ed efficaci misure di semplificazione e sburocratizzazione. Il ruolo di traino dell’industria, che pur emerge chiaramente dai dati di produzione, l’occasione irripetibile di Milano Cortina 2026, da soli non possono essere sufficienti – conclude – a far sì che il “nuovo Rinascimento” per Milano e la Lombardia, possa davvero tradursi nei fatti".