
Consigli sul risparmio
Milano, 15 aprile 2023 - «La terza grande crisi degli anni duemila non ha messo in fuga i risparmiatori". Anche nel 2022 - anticipa Riccardo Morassut, senior research analyst Ufficio Studi Assogestioni - la raccolta netta è stata positiva: 14,8 miliardi di cui 7,4 nel quarto trimestre. La Lombardia arriva alla 13esima edizione del Salone del risparmio (16-18 maggio, Allianz MiCo Milano) con dati record: 2,8 milioni, più di un residente su quattro, ha investito nel risparmio gestito. Fondi obbligazionari (27%), azionari (25%) e bilanciati (19%). "Il tasso di partecipazione dei lombardi (28%) è più alto di quello nazionale (20%) – spiega Morassut – . La regione è prima anche per patrimonio: 166 miliardi su 600".
A Lecco il 35% ha scelto di investire nei fondi. Milano ha invece la media più alta per investimento (74mila euro). Come è riuscito il gestito a resistere alla crisi post-Covid?
"Il contesto macro-economico è stato diverso rispetto a quello delle due precedenti crisi del 2008 (mutui subprime) e del 2011 (la crisi del debito sovrano). Nel 2008 i fondi persero 200 miliardi. Dopo il Covid, invece, non ci sono stati deflussi. I risparmiatori si sono rivolti al gestito cogliendo le opportunità di questa forma di investimento che riesce ad attutire l’andamento volubile dei mercati, grazie a un’educazione finanziaria cresciuta e a una rete che ha saputo accompagnarli"
Neppure l’inflazione e l’erosione del potere d’acquisto si sono sentiti?
"La raccolta ha tenuto: l’unico effetto è un calo dell’investimento medio dovuto all’abbassamento delle performance che hanno inciso sul controvalore".
Chi investe di più?
"L’età media si aggira intorno ai 60 anni. Vent’anni fa, quando l’Osservatorio ha iniziato a raccogliere i dati, c’era un gap di genere di 18 punti. Ora siamo in sostanziale parità: il 53% di uomini e il 47% di donne tra i sottoscrittori".
Quale forma di investimento viene preferita?
"Mentre in passato si investiva una parte del patrimonio, negli ultimi anni i risparmiatori preferiscono i Pac (Piani di accumulo di capitale): investimenti con cadenza mensile, di importi contenuti, ma continui nel tempo".
Prevale la prudenza?
"Sì, come da tradizione. I profili più giovani privilegiano fondi azionari, più aggressivi che consentono al capitale di crescere. Più ci si avvicina all’età pre-pensionistica e più si converte su fondi bilanciati (misti azionari e obbligazionari).
C’è ancora molta liquidità ferma sui conti correnti?
"In Italia siamo tra il 30 e il 35% della liquidità. In Lombardia si scende intorno al 24%: c’è ancora spazio per investire anche nell’economia reale del Paese".