Paola Arensi
Economia

I ristoratori di confine tra crisi e clientela di regioni diversi

Il titolare del ristorante La conchiglia chiede chiusure future solo per chi non rispetta le regole

Il ristorante La conchiglia di San Rocco

 San Rocco (Lodi), 30 gennaio 2021- I ristoratori di San Rocco, nonostante le restrizioni Covid, cercano di andare avanti puntando sull’asporto e le consegne. Con uno sguardo timoroso alle prossime aperture, nel timore si chiuda di nuovo. Si chiede giustizia e quindi chiusure soltanto verso chi non rispetta le regole. Massimiliano Fusco, titolare del ristorante La conchiglia, sulla via Emilia strada statale 9, incalza:”Noi, all’epoca della zona rossa, non abbiamo aderito a “Io apro” per paura di sanzioni, ma tenuto insegne accese in segno di vicinanza. Comunque la protesta ci voleva, ci stanno danneggiando tanto!”. Infastidiscono le restrizioni generalizzate, anche con chi è virtuoso e i ristori inadeguati. “Io abito a San Fiorano e ho dovuto chiudere l’attività dal 22 febbraio perché ero in prima zona rossa. Abbiamo avuto 3 mesi di chiusura effettivi e ci hanno riconosciuto il 20% solo di aprile. Sono stato severo con la clientela ma ci hanno richiusi lo stesso, ora vedremo. Dovrebbero fare molti più controlli e punire chi non rispetta le regole, non tutti egualmente” insiste. Va male, però il titolare cerca di continuare ad andare avanti. “Noi facevamo già l’asporto, l’abbiamo potenziato. Ma ora la problematica più grande è che la mia attività ha molti clienti nel Piacentino e avendo il problema del passaggio di regione, abbiamo un forte calo di fatturato. Dovrebbero fare deroghe speciale per paesi come noi. Siamo a 2 chilometri da piazza Cavalli e ci sentiamo parte integrante della città. Lavoriamo anche col paese ma la località non ha un indotto così ampio, hanno fatto regole che vanno benino per chi abita in grandi paesi, ma chi sta in periferia è stato tagliato fuori. Un valore aggiunto che ci danneggia”. Per fare un esempio l’imprenditore ricorda:

“L’ultimo dell’anno abbiamo dovuto fare un menù pesce d’asporto a un costo bassissimo, eravamo passati in zona gialla il 18 e il 19 dicembre ci hanno richiuso e quindi si è scelto così per non buttare tutto. Non siamo riusciti, comunque, a fare oltre 30 menù”. In via Roma c’è invece la pizzeria gastronomia IL pigrotto di Simona Fasoli e Stefano Serena. “Noi siamo pizzeria d’asporto, bene o male si lavoricchia – chiarisce ottimista Fasoli_. Chiaramente c’è meno gente rispetto al solito, siamo però abbastanza fortunati perché non ci hanno chiusi”. 

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