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Sanpellegrino investe ma disloca a Padova

Sindacati contrari allo spostamento di storiche linee di produzione, la vertenza è approdata in commissione regionale:

Lo stabilimento di San Pellegrino a Ruspino

San Pellegrino Terme (Bergamo), 4 febbraio 2021 - Investimenti per 50 milioni ma, anche, rafforzamento del polo produttivo veneto a scapito di quello della Valbrembana. Il caso Sanpellegrino approda in Regione, dove oggi, in commissione Attività Produttive, la società che fa capo alla svizzera Nestlé ha spiegato e confermato il piano di sviluppo che il 22 gennaio ha provocato lo sciopero dei lavoratori allo stabilimento bergamasco. In sintesi, la San Pellegrino S.p.A. punta ad aumentare la capacità dello stabilimento di Ruspino, in Valbrembana, dove produce acqua minerale e bevande soft drinks, con investimenti da 50 milioni di euro. Ma allo stesso spostando alcune storiche linee di produzione di bibite in vetro, che verranno dislocate nel sito di San Giorgio in Bosco, in provincia di Padova.

Una situazione che, come detto, ha generato preoccupazione tra i lavoratori, riuniti nelle sigle Fai Cisl Bergamo, e Flai Cgil, che rivendicano gli accordi passati con il quale il Gruppo si impegnava a mantenere la centralità dello stabilimento di Ruspino nella produzione di bibite sia in vetro sia in plastica. Durante la commissione regionale, la società ha annunciato però la decisione di procedere con i lavori che avranno come obiettivo anche quello di modificare gli spazi a disposizione della fabbrica, in un'ottica sostenibile e di rispetto del contesto paesaggistico.

Lo stabilimento di Ruspino, e chi conosce la Valbrembana lo sa bene, risulta schiacciato tra il fiume Brembo e la montagna. Dopo le criticità sollevate dai sindacati, che chiedono garanzie sullo sviluppo non solo industriale ma anche occupazione del sito, l'azienda ha specificato loro che, nonostante il segno meno registrato nelle vendite di quest'anno in alcuni settori specifici (prevalentemente sugli incassi relativi a bevande e aperitivi in vetro), le perdite saranno compensate attraverso il potenziamento di altri prodotti e non comporteranno dunque nessuna riduzione di personale. Con l'investimento previsto, il gruppo "intende rafforzare la vocazione di centro produttivo dell’acqua minerale e dei prodotti a base di acqua dello stabilimento di San Pellegrino realizzando due nuove linee che consentiranno di aumentare del 20% la produzione, rafforzando le prospettive occupazionali".