LUCA BALZAROTTI
Economia

Lombardia: stipendi cresciuti, prezzi di più. Così abbiamo perso potere d’acquisto

Piccola inversione di rotta nel primo trimestre di quest’anno, ma non sufficiente a cambiare le carte in tavola

Lavoro: l'aumento - relativo - degli stipendi non basta a combattere l'incremento del costo della vita

Lavoro: l'aumento - relativo - degli stipendi non basta a combattere l'incremento del costo della vita

Milano, 10 settembre 2024 – Stipendi più alti, ma meno soldi da spendere. La beffa è certificata dall’Ufficio studi della Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre) che ha elaborato dati Istat e Inps.

In Lombardia si riceve la retribuzione annua media più ricca d’Italia: 28.354 euro lorde per i dipendenti del settore privato (fonte Osservatorio Inps). Cinquemila in più di quanto erogato dalle imprese in Trentino, quasi 4mila euro meglio dell’Emilia Romagna e 5mila del Lazio. La giornata lavorativa media viene pagata 110,05 euro: 4 euro in più del Piemonte, 8 del Veneto. Eppure non basta, perché nell’ultimo decennio il costo della vita è cresciuto più degli stipendi.

La rincorsa affannosa

“Le retribuzioni non hanno tenuto il passo dell’inflazione”, si legge nel rapporto annuale 2024 dell’Istat, “riducendo il potere di acquisto soprattutto delle fasce di popolazione meno abbienti”. Prosegue il dossier: “Tra gennaio 2021 e dicembre 2023 (le retribuzioni) sono aumentate del 4,7% e l’indice dei prezzi al consumo del 17,3%. La dinamica delle retribuzioni è tornata a superare quella dei prezzi da ottobre 2023, grazie alla decelerazione dell’inflazione”.

Una tendenza che “si conferma nel primo trimestre del 2024” - scrive l’Istat - ma insufficiente per ribaltare il bilancio di un decennio negativo: “Tra il 2013 e il 2023 il potere d’acquisto delle retribuzioni lorde è diminuito del 4,5% mentre nelle altre maggiori economie dell’Ue27 è cresciuto a tassi compresi tra l’1,1% della Francia e il 5,7% della Germania”.

Niente eccezioni

Nel 2023, la spesa media per famiglia più elevata si è registrata nelle regioni del Nord-Ovest: 2.967 euro, secondo l’Istat, il 28 e 35% superiore rispetto al Sud e alle Isole. Calcolatrice alla mano, neppure Milano, la provincia con la retribuzione media più alta (32.472 euro secondo l’Osservatorio Inps), presenta un saldo positivo tra la dinamica salariale e il carovita, obbligando così le famiglie a erodere i risparmi per far fronte alle spese.

Il primo trimestre dell’anno si è chiuso sì con un’inversione di tendenza, ma lo scarto è minimo in relazione al terreno perso in questi anni: a inizio 2024 gli stipendi sono aumentati del 2,8% rispetto all’1% dei prezzi al consumo.