Crescono le rimesse dei lavoratori di origine straniera in Lombardia: +44% in 5 anni. L’elaborazione di Fondazione Leone Moressa su dati Banca d’Italia rileva come nel 2021 abbiano inviato in patria, a livello nazionale, 7,7 miliardi, vicini al record storico del 2011. Di questi, 1,8 miliardi sono partiti dalla Lombardia, con un aumento dell’11,9% rispetto al 2020 e del 44% rispetto al 2016.
Il record lombardo
Tra le province, ben tre lombarde risultano fra le prime 10 per l’invio di rimesse all’estero: Milano è al secondo posto dopo Roma con 859 milioni, Brescia al quinto con quasi 230, Bergamo al nono con 162. La variazione maggiore rispetto al 2020 si è registrata però a Lodi: +15% in un anno (+10,2% a Bergamo, 10,3% a Brescia, 7,5% a Sondrio, 7,7% a Como, 9,9% a Lecco); rispetto al 2016, l’incremento più elevato è invece a Varese (+62,6%).
Le rimesse
Confrontando la distribuzione delle rimesse nel 2021 con quella di dieci anni fa, emerge però un profondo cambiamento. Nel 2011 vi era una minore frammentazione, con il 70% delle rimesse concentrato verso 7 Paesi (e un terzo solo verso uno). Nel 2021, invece, i primi 7 Paesi raggiungono poco più del 50% delle rimesse e nessun Paese supera il 12%.
Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, "le rimesse rappresentano la prima forma di sostegno degli immigrati allo sviluppo dei paesi d’origine. Nell’anno della pandemia, nonostante il calo dell’occupazione, gli immigrati hanno continuato a sostenere le famiglie in patria. I flussi sono aumentati, parallelamente alla riduzione della possibilità di movimento".
121 euro al mese a casa
Osservando il rapporto tra rimesse e popolazione residente per ogni Paese d’origine (circa 1,2 milioni in Lombardia), mediamente ciascuno ha inviato circa 121 euro al mese in patria, leggermente sotto la media italiana di 125 euro. Nelle prime 20 comunità straniere, i valori massimi si registrano tra i cittadini del Bangladesh (460 euro medi pro-capite); il Senegal è il secondo Paese più attivo, con 370 euro al mese pro-capite. Generalmente, le comunità asiatiche sono molto attive: oltre al Bangladesh, anche India, Filippine e Pakistan inviano mediamente più di 200 euro al mese.