Milano, 13 dicembre 2022 - BCE e FED, banche centrali europea ed americana hanno annunciato un innalzamento dei tassi. Ma cosa significa alzare i tassi di interesse, che impatto hanno queste azioni su aziende e cittadini e qual è il legame con l’inflazione?
Cos'è l'inflazione?
Quando i prezzi dei prodotti aumentano, diventiamo tutti più poveri: è l’effetto dell’inflazione, e quando questa non è associata a crescita economica e risulta superare i valori accettabili (di solito considerati sotto il 3-4%), possono verificarsi gravi pericoli per la tenuta delle economie. Un aumento dei prezzi può verificarsi per diversi motivi: l’immissione di un "eccesso di moneta" in circolazione, una crescita di domanda improvvisa e altre conseguenze derivanti da scelte di politiche pubbliche. L’inflazione media nell'Eurozona ha superato quota 10.6% lo scorso ottobre, arrivando al 10% in novembre, un dato che varia da Paese a Paese, con i Baltici che superano una media del 24%, secondo i dati Eurostat. Negli Stati Uniti la situazione è un po’ meno grave: l’inflazione al 7% è il frutto di una discesa dei prezzi iniziata ad agosto, quando la FED ha innalzato i tassi di interesse per la quinta volta in un anno. Una scelta che si ripeterà anche domani, mercoledì 14 dicembre. Già, i tassi. Per contrastare l’inflazione i governi identificano diverse soluzioni, e una di queste include la variazione dei tassi di interesse delle banche centrali.
La strategia delle banche centrali
Quando un cittadino o un’azienda devono sostenere una spesa o un investimento, possono rivolgersi ad una banca, che potrà erogare un prestito o un mutuo. Questo procedimento viene autorizzato da istituti di credito che possono chiedere, a loro volta, prestiti alla Banca Centrale di riferimento (ad esempio la BCE o la FED). Semplificando, le banche commerciali pagano alle banche centrali dei tassi di interesse che vengono stabiliti dalle banche centrali stesse. Alzare o abbassare i tassi può avere degli effetti molto importanti sull’economia. Quando le banche centrali alzano i tassi, generalmente, diventa più difficile e costoso per cittadini ed imprese, ottenere prestiti. Questo "raffredda" i consumi: meno soldi, meno acquisti, meno domanda. E, si spera, meno inflazione. Quando le banche centrali abbassano i tassi di interesse, al contrario, i prestiti diventano meno costosi e questo procedimento può incoraggiare imprese e investitori a fare più acquisti o investimenti. L’innalzamento dei tassi di interesse, in questo momento, ha un unico scopo: raffreddare i prezzi, cresciuti troppo nell’ultimo anno, complici, tra gli altri motivi, l’aumento della domanda post-Covid19 e la scarsità di alcuni prodotti a causa delle tensioni internazionali.
I rischi dell’innalzamento dei tassi?
Oltre all’obiettivo sperato di abbassare gli effetti dell’inflazione, l’innalzamento dei tassi di interesse negli Stati Uniti è visto, da alcuni analisti, come un rischio di segnale di recessione e i continui aggiustamenti della Fed potrebbero risultare inefficaci. Nel contesto Europeo, e, in particolare in quello italiano, l’innalzamento dei tassi è oggetto di preoccupazione da parte di alcune associazioni di categoria. L’Ufficio Studi della CGIA di Mestre ha stimato un aggravio per le imprese di circa 15 miliardi di euro. Se aumentano i tassi, aumentano i costi associati ai prestiti, ma la speranza delle banche centrali è che questa possa rivelarsi una cura dolorosa sul breve termine ma efficace nel lungo.