Roberto Canali
Economia

Transizione ecologica e innovazione “Ecco le chiavi del nostro successo”

A Bergamo imprenditori a confronto all’incontro promosso da QN sul Distretto della plastica e della gomma

Favorire il processo di transizione digitale e proseguire nel solco della ricerca e dell’innovazione per crescere sui mercati globali, mitigando, al tempo stesso l’impatto della produzione per garantire il green deal. Una sfida raccolta e vinta dal Distretto della gomma e della plastica di Bergamo e l’Associazione produttori guarnizioni del Sebino che rappresentano il meglio della produzione a livello Europeo, forte di oltre 300 aziende e oltre 5mila addetti, con un fatturato che supera i 4 miliardi di euro, molti dei quali ottenuti grazie all’export.

Questi alcuni dei temi finiti sotto la lente ieri nell’Auditorium di Confindustria a Bergamo (Kilometro Rosso) nell’ambito del primo appuntamento del ciclo "Le sfide dei territori e dei distretti italiani: QN incontra i protagonisti delle filiere” in cui si è discusso di “Innovazione della gomma e della plastica: percorrendo le vie della sostenibilità e della competitività globale” realizzato in collaborazione con Confindustria Bergamo e Luiss School of Government e con il supporto di Bi-Rex, Casartigiani, Gruppo Autotorino e Isopren.

A discutere con il vicedirettore de "Il Giorno” Armando Stella nel primo panel dell’evento è stato Lorenzo Castellani, Lecturer presso la Luiss. “L’Italia ha avuto una risposta alla pandemia e in certi casi superiore agli altri Paesi Europei – ha spiegato il professore illustrando lo scenario politico-economico –. Viviamo un momento di stabilità politica, in Europa ci sono stati elementi che aiutano il nostro Paese, l’inflazione sta scendendo, ma ci sono elementi negativi legati alle debolezze del sistema Paese. Negli ultimi anni abbiamo potuto spendere di più, ma la positività di crescita è in piccole percentuali, non tutte le politiche messe in campo fino a oggi sono state sane, c’è la questione Pnrr, non è semplice comprendere le ricadute. Il Governo Draghi e poi quello Meloni hanno riorganizzato il Pnrr verso forme di crediti fiscali che aiutano il sistema produttivo, ma è possibile che il Pnrr sia il primo ma non l’ultimo dei piani europei, le nostre economie incentrate sull’export possono soffrire, sarà necessario l’aiuto dell’Ue”.

La sfida dal punto di vista economico, come ha sottolineato il vicedirettore Armando Stella, è e sarà sempre più in futuro il green deal. "Rimane da capire – si è interrogato – se la transizione ecologica si fa solo con regole e divieti oppure accompagnando le imprese”. Per ora l’Ue sembra aver agito soprattutto spingendo la prima via. “L’Ue rischia di abbandonarsi a un eccesso normativo – ha sottolineato Castellani –. La transizione ecologica. 5.0. si fa dando fiducia alle imprese. Da questo punto di vista gli ultimi interventi del Governo che vanno verso la creazione di un meccanismo di crediti fiscali, sembra andare nella giusta direzione. Occorre fare di più, si deve creare un meccanismo per attirare investimenti dall’estero, ma le regole così complicate rendono tutto molto difficile. La transizione non si può fare a tappe forzate, ma accompagnando le aziende”.

Sostegno e semplificazione tra le richieste del distretto rappresentato da Silvio Dorati, presidente del gruppo Materie plastiche e gomma di Confindustria Bergamo e da Massimo Parzani, presidente dell’Associazione produttori guarnizioni del Sebino, intervistati da Sandro Neri, responsabile QN Economia.

"Se avessi davanti i commissari europei chiederei un approccio scientifico e una visione concreta degli effetti della restrizione. Dateci il target, ma al come ci arriviamo per conto nostro. Quello è l’elemento che evita la situazione di attesa – è intervenuto Dorati –. La transizione green significa opportunità di entrare in mercati nuovi, l’abbiamo visto con l’automobile elettrica, all’inizi spaventava, ma oggi apre a nuove opportunità”. Innovazione e sostenibilità da anni orientano le scelte del distretto. “Siamo arrivati al 70% del recupero, sia per il settore plastico che per la gomma pensiamo al fine vita dei prodotti dei nostri clienti nei settori auto, tempo libero e forniture – ha proseguito Dorati –. Tecnologia è non solo nei prodotti, ma anche nei processi, ci sono stati enormi investimenti per la riduzione dei consumi, essere sempre più perfetti e la digitalizzazione e l’automazione”.

Lo stesso si può dire del distretto del Sebino, una zona confine tra Bergamo e Brescia di neppure 100 km quadrati conosciuta nel mondo come la ’Rubber Valley’, la ’valle della gomma’ dove nascono le guarnizioni in grado di far funzionare i motori delle nostre auto e le automazioni delle nostre città. "Oggi siamo presenti sui mercati mondiali per la nostra capacità di sviluppare il prodotto – sottolinea Parzani –. La guarnizione entra nella nostra vita tutti i giorni, se va tutto bene non se ne accorge nessuno, i problemi ci sono quando non fa quello che deve fare. Diventare sostenibili ci ha spinto a migliorare i nostri processi produttivi. Siamo stati tra i primi nel mondo a intervenire con alcuni processi di finitura. Certo serve grande competenza tecnica. Oggi facciamo lo stesso prodotto diversamente rispetto a 20 anni fa, per questo abbiamo come primo target la necessità di formare sul territorio le nuove generazioni”.

E se la sfida della sostenibilità è vinta c’è ancora da fare dal punto di vista della formazione, per questo le aziende si sono aperte in collaborazioni con le scuole e le università. 

Dopo l’appuntamento di ieri al Kilometro Rosso di Bergamo, gli eventi del ciclo ’QN Distretti’ riprenderanno giovedì 21 marzo con l’incontro ’Innovazione e sostenibilità nel trasporto, packaging e logistica: prospettive e soluzioni per un futuro resiliente’ che si svolgerà nella sede della Fondazione Fashion Research Italy in via del Fonditore 12 a Bologna.