ROBERTO CANALI
Economia

Turismo in Lombardia: dazi, tensioni e guerre non fermano l’ottimismo degli operatori: “Nel medio periodo faremo bene”

Federalberghi in vista della prossima stagione: servizi e accoglienza le parole d’ordine, anche nel territorio. Ma è impossibile eguagliare i numeri di quella precedente

Turisti sul lago di Como

Turisti sul lago di Como

Non si ferma mai la Lombardia del turismo, già pronta a ripartire ben sapendo che sarà difficile eguagliare il record di presenze raggiunto l’anno scorso. “Siamo ottimisti sull’andamento della prossima stagione – spiega Fabrizio Primerano, presidente di Federalberghi Lombardia – puntiamo a consolidarci e ripetere le performance del 2024 che è stato un anno di grande crescita. Certo il mondo è cambiato e anche il turismo che da questo punto di vista è un termometro molto sensibile ne risente: stiamo registrando un forte rallentamento delle prenotazioni, c’è preoccupazione per la situazione americana ed europea. La conflittualità tra Usa e Ue, le tensioni in Medio Oriente, si riflettono anche sulle scelte dei consumatori e chi deve programmare una vacanza magari preferisce aspettare, ma continuamo che nel medio periodo questo stato d’incertezza possa risolversi. Penso in particolare ai turisti d’oltreoceano che negli ultimi anni, anche per il loro ruolo di best spending, hanno contribuito a far decollare il nostro mercato”.

Per fortuna gli americani non hanno tradito ‘Como Lake’, che anche nel 2025 si conferma una delle mete più ambite. “Negli Usa il lago di Como continua a essere il viaggio che almeno una volta nella vita si deve fare – conferma Cristina Zucchi, general manager LarioHotels –. Abbiamo chiuso un 2024 straordinario, superando del 20% i livelli pre-pandemia, e le prenotazioni stanno andando molto bene. Ho clienti che vengono a trovarci ogni anno, sempre nello stesso periodo, perché amano l’atmosfera che si respira qui. George Clooney l’ha reso ancor più glamour, ma il lago di Como era molto popolare anche prima, già trent’anni fa quando viaggiavo negli Stati Uniti per promuoverlo negli eventi di settore non servivano grandi presentazioni, la gente lo conosceva e lo apprezzava già”. La stessa cosa vale per Bormio dove lo stop agli impianti di risalita dal 4 aprile per completare i lavori in vista delle Olimpiadi, non coinciderà di certo con la fine del turismo. “Bormio ha sempre lavorato per offrire un’offerta turistica diversificata – conferma Fabio Giacomelli di Bormio Ski – sia in inverno che in estate. Il ciclismo, il termalismo e le attività all’aria aperta attirano persone durante tutto l’anno. Poi in questi mesi lavoreremo per preparare le Olimpiadi che rappresentano un’opportunità straordinaria per farci conoscere al mondo”. La destagionalizzazione, la qualità dei servizi e la reputazione sono i temi chiave per il futuro del turismo lombardo. “Le stelle non bastano più ormai, quello che conta è il livello reputazionale – interviene il presidente di Federalberghi Lombardia –. Lavorare con turisti internazionali che viaggiano in tutto il mondo ha inevitabilmente allargato la competizione, specie nel settore del lusso che fa da apripista rispetto a tutto il comparto. Dobbiamo lavorare per garantire standard sempre più alti, capendo che occorre innovarsi per migliorare, ormai un wi-fi efficiente è diventato un requisito essenziale, così come la qualità del servizio, il cosiddetto ‘human tuch’. Possiamo costruire gli alberghi più belli del mondo, ma saranno delle cattedrali vuote senza le attenzioni e il lavoro di tutti i nostri collaboratori che sono quelli che materialmente si prendono cura del cliente. E mai come in questo caso la qualità paga”.

E a beneficiarne sarà tutto il sistema economico. “A fronte di 100 euro spesi in un albergo il turista ne spende altri 150 sul territorio sotto forma di servizi, dai ristoranti ai trasporti e lo shopping. Il nostro obiettivo deve essere la destagionalizzazione e in molte località della Lombardia questo è un risultato che si è già ottenuto. I turisti viaggiano tutto l’anno, possono venire a luglio come a maggio o ad aprile, dobbiamo cercare di organizzare i loro arrivi e distribuirli con l’aiuto dei tour operator. Basta spiegare loro che le bellezze dei nostri territori si possono godere durante tutto l’arco dell’anno. Ma servizi come i trasporti non possono crescere a fisarmonica, occorre invece armonizzare senza colpevolizzare l’offerta ricettiva a tutto il sistema turistico. Questo salto di qualità non si fa con uno schiocco di dita o in una stagione, occorre innescare circoli virtuosi che portano a benefici per tutti a fronte di un minimo investimento”.