In Italia sono attesi 440 milioni di turisti entro fine anno. Il 30% arriverà dall’estero e il fatturato supererà 91 miliardi. L’altra faccia, nascosta dai numeri record sbandierati per il 2023, è quella dei rincari. Le vacanze estive costeranno 560 euro in più rispetto a un anno fa. Una stangata che per le famiglie lombarde sale a 850 euro, con una media di 3.200 euro sborsate da mamma, papà con due figli che hanno scelto di trascorrere tra i 10 e i 15 giorni al mare: il 63% in più dell’anno scorso e il 18% in più della media nazionale (+45%).
Cosa costa di più
"Gli aumenti riguardano le strutture ricettive, le spiagge e i trasporti, aerei e traghetti in particolare", commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group, lo studio che ha analizzato l’impatto del carovita sulle ferie tramite interviste a un campione di famiglie numericamente significativo e appartenente a diversi ceti sociali. "I lombardi hanno sostenuto i rincari maggiori: la possibilità di spesa è ancora mediamente più alta rispetto al resto del Paese, ma il trend di chi si è indebitato per partire cresce".
Il 15%, quasi una famiglia su sei, pagherà la vacanza estiva a rate. "La percentuale comprende sia chi ha chiesto aiuto ai parenti, sia chi si è rivolto alle banche o alle finanziarie – analizza Susini –. Le stesse agenzie viaggio vendono pacchetti che comprendono già soluzioni di finanziamento. Ma quest’anno chi si è indebitato senza poter contare sull’aiuto della rete familiare ha dovuto fare i conti con l’aumento dei tassi di interesse, che oscillano tra il 7,82% fino all’8,50%".
Le province più indebitate
In Lombardia sono circa 700mila le famiglie che partiranno con un debito in valigia. "Il piano di rientro – spiega il consulente del lavoro – prevede generalmente 4 o 5 rate con importi tra le 400 e le 500 euro". Un fenomeno che interessa soprattutto le province di Sondrio e Pavia, dove la percentuale sale al 23% e al 20%. Sopra il dato medio lombardo anche Mantova (17%), mentre Brescia è in linea con la percentuale della regione (15%).
Se in queste province le spese per le vacanze saranno più contenute, a Milano e a Monza si registrano i costi (e i rincari) più elevati: l’esborso di milanesi e brianzoli supera i 4mila euro a famiglia per un periodo di due settimane, alimentando un giro d’affari in Lombardia che incide per l’1,3% sulla quota di Pil nazionale (12%) prodotto dal turismo.
Le mete dei lombardi
"Le destinazioni preferite restano le isole italiane (Sardegna e Sicilia) seguite dalla costa tirrenica, in particolare Toscana e Liguria – sottolinea Susini –. L’estero è ancora meno gettonato, anche se cresce la percentuale di chi sceglie di andare fuori Italia perché il costo delle strutture ricettive è inferiore. Per quanto cara, una destinazione come Formentera (Spagna) costa per una famiglia che sceglie una sistemazione a tre stelle 2.500 euro per quattro persone. Da noi è difficile restare in questo budget. Al di là dell’inflazione e dei rincari, il motivo principale è legato alla mancanza di manodopera: la stagione si concentra in un periodo ristretto e i costi aumentano".