Castelleone (Cremona) – È italiana e per la precisione di Castelleone, nel Cremonese, la tecnologia che muoverà le auto elettriche del gruppo Volkswagen. Appartiene alla ditta Marsilli, che ha vinto l’appalto per l’avvolgimento del rotore del nuovo motore elettrico dei veicoli del colosso tedesco dell’automobile. Una commessa del genere rappresenta un grande successo per la Marsilli, che viene definitivamente riconosciuta come fornitore di primo livello dal mercato di costruttori di automobili e premiata per la sua tecnologia innovativa.
L’azienda è considerata all’avanguardia per le sue innovazioni per sistemi di avvolgimento e assemblaggio per bobine e per motori. L’iter tecnologico di sviluppo e test del rotore avvolto è durato più di due anni ed è stato realizzato nei laboratori dell’azienda con il team dell’Audi di Ingolstadt a cui Volkswagen ha assegnato il compito di sviluppare il nuovo motore elettrico. Durante questi due anni molte delegazioni di ingegneri e manager di Audi e Volkswagen sono arrivati a Castelleone per assistere allo sviluppo ingegneristico del progetto.
Il motore elettrico che fornisce la spinta alla vettura è composto da due elementi, statore e rotore. La novità in questa nuova versione di motore consiste nel fatto che il rotore sarà avvolto con il filo di rame, evitando così l’utilizzo dei magneti permanenti normalmente in uso e realizzati con le terre rare che sono monopolio dei produttori cinesi. La prima commessa sarà installata in Audi entro il 2026 ma il contratto prevede delle possibili forniture di futuri impianti destinati ad altre sedi.
Se il quartier generale è a Castelleone (in un’area di produttiva di circa 40mila metri quadrati) Marsilli è un gruppo internazionale con sedi in Italia, Germania, Francia, Stati Uniti e Messico e impiega più di 700 persone. Soddisfazione è stata espressa dall’amministratore delegato nonché presidente dell’azienda castelleonese, Gian Battista Parati, insignito del titolo di cavaliere della Repubblica dal presidnete Sergio Mattarella nel 2020. Parati, da oltre 50 anni in questa azienda che ha acquistato nel 1996, è anche fondatore del Polo della meccanica. Non sono ancora stati resi noti i contorni economici dell’importante commessa, che verranno rivelati in un secondo momento.