Nell’incredibile, romanzesca, vicenda dell’omicidio di Parabiago ci sono tutti gli ingredienti: la villain, la mantide brasiliana dalle doti magiche; la vittima, il povero Fabio Ravasio; una squadra da calcio a sette di amanti-complici; i sotterfugi, gli spiriti, i soldi.
Ci sono poi due anime sfortunate, perché senza colpe e già condannate: i due gemelli di otto anni, ultimi figli della vedova nera Adilma Pereira Carneiro, che il giorno prima dell’omicidio sono stati registrati all’anagrafe con il cognome di Ravasio con il solo scopo di renderli unici eredi della fortuna dell’uomo ammazzato mentre era in bici.
Complici inconsapevoli anche loro, vittime di una cattiva madre che non si è fatta scrupoli a usare tutti quelli che ha trovato sulla sua strada, figli inclusi. Quelli piccoli, come i gemelli, che ora si ritrovano senza papà (non è chiaro chi sia il padre biologico) e senza mamma; e quelli grandi, come il Igor Benedito, 25 anni, autista e esecutore del delitto. Dopo essersi dimostrato recalcitrante in un primo tempo, si presta al piano di Adilma. Entra nel disegno assassino della mamma e la sua vita cambia per sempre.