La figuraccia è servita. Nel Paese dove fare "bella figura" è di fondamentale importanza, quanto hanno vissuto le ragazze belghe la notte di Capodanno a Milano, aggredite e palpeggiate non in chissà quale strada periferica ma in piazza Duomo, ha procurato alla città e all'Italia che vive di turismo l'ennesimo danno d'immagine. Se tutto quel che han raccontato troverà riscontro nell'indagine della Procura (difficile che non sia così, com'è difficile che delle ragazze s'inventino di sana pianta dei fatti così gravi), a Liegi, in Belgio e altrove uscirà confermato l'assunto che l'Italia e Milano sono sì luoghi meravigliosi da visitare ma dove furti, borseggi e aggressioni fanno altrettanto parte del "pacchetto".
Quale ricordo conserveranno queste ragazze della vacanza nella nostra città? Un ricordo pessimo, da dimenticare, che difficilmente le spingerà a tornarci. Su questo danno a posteriori che l'insicurezza crea in ambito turistico non si riflette forse abbastanza. Perché a lungo andare, quel che si prospetta è che un turista straniero preferisca visitare una città dove non ci sarà l'Ultima Cena di Leonardo o il Duomo gotico fra i più belli del mondo, ma dove non si corre il rischio di farsi portare via il portafogli, le valigie o il cellulare, o peggio ancora, di subire delle odiose, terribili e inaccettabili molestie fisiche.