LUCA TAVECCHIO
Editoriale e Commento

Andrea oltre la barricata

L’incidente sul lavoro di Lallio e la nuova realtà di una madre

Uno dei pensieri più difficili da gestire per i genitori di persone disabili è il dopo. Chi si prenderà cura di mio figlio quando non ci sarò più. Come farà senza di me. Andrea Menegoi aveva 49 anni: è morto sotto un camion nel piazzale dell’azienda in cui lavorava. Il lavoro era, insieme all’esperimento di vivere lontano da casa per qualche giorno alla settimana, una conquista importante verso l’autonomia, anche per dare sollievo a quel pensiero ricorrente di sua madre: che ne sarà di lui quando rimarrà da solo. Una conquista brutalmente cancellata nella mattina di martedì da un mezzo pesante che usciva da un magazzino, in un’area che i sindacati avevano già denunciato come poco sicura e sulla quale chiedevano interventi da mesi. E in questa triste e drammatica storia – in attesa che la magistratura chiarisca se l’ennesima morte sul lavoro si poteva evitare – un pensiero non può che andare all’anziana mamma di Andrea. Ricacciata a forza dall’altra parte della barricata, dove la preoccupazione per i figli non riguarda il dopo, ma l’adesso. Come si sentono, cosa stanno facendo, se sono al sicuro. E dove la tragedia più grande purtroppo è sopravvivergli.