Sessant’anni fa era Enzo Jannacci. Nome e cognome concentrato di meridionalità, ma nato e cresciuto a Milano, con un accento e una cadenza che anzi sono diventate negli anni l’essenza della milanesità. Oggi è Ghali, che di cognome fa Amdouni, chiare origini tunisine stampate sulla carta d’identità, ma anche lui nato e cresciuto a Milano, di cui è oggi uno dei figli più illustri. E orgoglioso. Un “italiano vero”, come ha cantato a Sanremo battendosi sul petto. Un artista capace di andare oltre la patina glamour e – questa sì - ‘buonista’ del Festival, portando un brano impegnato contro la strage di migranti nel mare e spendendosi in appelli per la pace. Milanesi di nuova generazione che fanno grande Milano, come da secolare tradizione di una città che sul saper accogliere e valorizzare ha costruito le sue fortune. Perché testa e cuore valgono più del sangue.
Editoriale e CommentoDa Jannacci a Ghali