Ora che la retorica del villaggio globale sprofonda sotto il peso dei dazi e delle guerre, val la pena scoprire cosa sia realmente un villaggio. Basta un viaggio di pochi chilometri per farne uno indietro nel tempo, fino a un'epoca che, almeno all'apparenza, sembra più ordinata e comprensibile di quella attuale. Eppure non era semplice vivere dentro il villaggio operaio di Crespi d'Adda, edificato apposta dal padrone dell'omonimo cotonificio per alloggiare le maestranze nei primi decenni del secolo scorso. Lavoro, famiglia, scuola, amicizie confluivano in unico schema esistenziale in cui la libertà personale, in cambio della sicurezza, cedeva al controllo sociale. Non che le cose siano così diverse oggi, con la sicurezza che si trasforma in privilegio e la libertà che a qualcuno sembra dar noia. Val comunque la pena farselo un giro a Crespi d'Adda, approfittando magari delle visite guidate e di un tempo sospeso che aiuta a riflettere su ciò che siamo ed eravamo.
Editoriale e CommentoDentro il villaggio