Valentina Bertuccio D’Angelo
Editoriale e Commento

Chiara Ferragni e il dono senza #adv

L’influencer documenta la sua prima donazione di sangue. E non cerca di venderci nulla

Forse per la prima volta nella sua vita digitale Chiara Ferragni non ha cercato di venderci qualcosa: non un pandoro solidale, non una maglietta arcobaleno, non un uovo di Pasqua generoso. Per la prima volta da quando la seguo sui social non ho skippato le stories (scusate il lessico tecnico) alzando gli occhi al cielo per l’ennesima pubblicità mascherata da consiglio. Lo ammetto: per la prima volta l’influencer Ferragni mi ha influenzata. Ho visto l’immagine di lei sdraiata sul lettino del Policlinico a donare il sangue e ho pensato “ecco cosa dovevo fare, prenotare all’Avis”. E chissà quanti come me – non fan sfegatati, ma osservatori un po’ critici del fenomeno Ferragnez – si faranno convincere a un gesto di generosità che costa pochissimo e aiuta se stessi e il prossimo. In pochi giorni i coniugi più famosi di City Life hanno centrato il bersaglio di una bella comunicazione di servizio: prima Fedez parlando di salute mentale da Fazio, poi Chiara con la donazione di sangue. E per una volta non si è trattato di un #adv.