VALENTINA BERTUCCIO D’ANGELO
Editoriale e Commento

Il padre coraggioso e quello da “guarire”

Un ragazzino di 16 anni spedito in Togo per “rimediare” alla sua omosessualità e la denuncia di un imprenditore

Un padre sospetta (o scopre, non fa differenza) che il figlio di 16 anni è omosessuale. E invece di prenderla come un’informazione come un’altra, al pari del colore degli occhi o delle preferenze a tavola, lo spedisce in una “vacanza terapeutica” in Togo affinché si curi respirando un po’ di aria di casa. Poi gli toglie il passaporto e nei fatti lo abbandona lì, tornandosene a Milano dalla nuova famiglia. 

La storia avrebbe potuto finire in modo drammatico (e in effetti il lieto fine ancora non c’è) e lontano dai riflettori, se non ci fosse stato un altro padre, lui sì degno di questo nome. Un imprenditore milanese, genitore di una compagna di classe del ragazzino “ripudiato”, che ha scoperto la sua vicenda e ha sporto denuncia ai carabinieri, dando il via alle procedure necessarie per farlo tornare a Milano, dove vuole stare. Speriamo comunque ben lontano da quel padre che non ha capito che i figli sono altro da noi. Magari la denuncia per maltrattamenti lo aiuterà.