SANDRO NERI
Editoriale e Commento

Il Superbonus e il volto nuovo dell’edilizia

Da quando è scattata, a livello nazionale la misura ha creato lavoro per quasi 5,7 miliardi di euro, di cui oltre 2 miliardi solo nei mesi di luglio e agosto

Il successo del Superbonus 110%, che si è confermato in crescita durante tutta l’estate sia per numero di interventi che per valore economico, ha regalato un’inedita stagione al settore delle costruzioni. In forte ripresa dopo una crisi cronica durata dodici anni, il mondo dell’edilizia punta a voltare pagina. Ed è da Milano che parte la spinta propulsiva. La Lombardia, con il Lazio e il Veneto, è fra le tre regioni italiane dove il Superbonus ha avuto più appeal e generato, di conseguenza, risorse importanti per le imprese: 5.116 gli interventi effettuati, per un valore di 858 milioni. Da quando è scattata, a livello nazionale la misura ha creato lavoro per quasi 5,7 miliardi di euro, di cui oltre 2 miliardi solo nei mesi di luglio e agosto.

L'Ance, l’associazione dei costruttori edili, parla di fase particolarmente importante. Sia per l’energia nuova arrivata al settore grazie al vento della ripresa, sia per effetto delle riforme legate al Pnrr. Un contesto che sta spingendo le imprese a investire in immagine e in credibilità per non mancare l’appuntamento. Non solo e non tanto con la proroga di misure come il Superbonus e l’housing sociale - pure già oggetto di richieste al governo - quanto con la messa a terra dei grandi cantieri infrastrutturali. Inclusi, in Lombardia e Veneto, quelli delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina: 1,3 miliardi di valore aggiunto, di cui 350 a beneficio del comparto delle costruzioni. Le imprese chiedono attenzione. «L’edilizia è un treno che passa: tutti salgono e tutti, rapidamente, scendono», commenta Tiziano Pavoni, presidente di Ance Lombardia.

L’appello è alla politica e alle istituzioni perché riconoscano al settore un ruolo di traino a favore della crescita del Paese. E perché favoriscano, oltre alla ripresa economica del comparto, il rinnovamento che il settore edile chiede. Per cominciare, per permettere alle imprese di programmare le loro attività in termini di politica industriale a livello nazionale e regionale. Il confronto con il governo è già in atto. Sul tavolo una piattaforma con scadenze a breve termine. Sulla richiesta di proroga al 2023 del Superbonus una risposta è attesa già per fine mese. In materia di codice degli appalti i costruttori chiedono maggiore chiarezza sulle procedure, anche rispetto a quanto già definito in sede di Pnrr. E invocano un concreto supporto da parte del governo alle stazioni appaltanti nei piccoli comuni e nelle province. Sullo sfondo, la definizione di nuovi criteri di valutazione delle imprese. E poi interventi finalizzati a favorire semplificazioni e trasparenza, nell’interesse del mercato e dei committenti. La modernizzazione del Paese passa anche dai cantieri.