IVAN ALBARELLI
Editoriale e Commento

Ladri e divinità pagane

I milanesi s’ingegnano con astuzie e strategie contro i topi d’appartamento

È l'ncubo estivo di ogni milanese e di quasi tutti gli italiani, soprattutto quelli che vivono nelle grandi città: rientrare dalle ferie e trovare la casa visitata dai ladri. Una delle sensazioni più spiacevoli che si possano provare, vedere il proprio spazio privato violato, che si somma ai danni subiti e alla perdita di oggetti a cui si era affezionati. L'impegno delle forze dell'ordine è come sempre straordinario, e in particolare a Milano sono stati messi a segno risultati importanti e rese inoffensive bande di professionisti arrivate addirittura dalla... Georgia. Eppure, mai come quest'anno, il tema è sulla bocca di tutti. Una conversazione da bar. Ci si scambia, fra amici, famigliari o vicini d'appartamento, consigli e astuzie. C'è chi arriva a programmare le ferie coi vicini di pianerottolo affinché ci sia sempre qualcuno presente sul piano. Chi suggerisce di lasciare la cassaforte aperta per evitare che venga smurata. Chi lascia qualche luce accesa (e pazienza per la bolletta se serve allo scopo) e le tapparelle non del tutto abbassate sperando che si capisca che c'è qualcuno in casa. Il ricorso a sistemi d'antifurto e a telecamere interne è passato dall'essere una rarità da vip a un investimento ormai necessario. Il "consiglio-novità" di quest'anno? Sembra essere quello di lasciare sul tavolo o in bella vista, del denaro e in alcuni casi anche qualche prezioso. Sperando che il ladro si accontenti, non faccia danni e se ne vada via contento. Un trend che ricorda quei sacrifici in onore delle divinità pagane che leggevamo sui libri di storia antica. Offerte fatte per ingraziarsi il dio di turno e placare la sua rabbia. Divinità misteriose e temibili, un po' come quelle che hanno rovistato fra i nostri cassetti e guardato le nostre cose mentre noi non c'eravamo. Che però di sacro non hanno nulla.