GIANLUCA BOSIA
Editoriale e Commento

Le “carezze educative” della cattiva insegnante

Il caso delle pesanti offese in una scuola superiore: spesso ragazzi sono insopportabili ma questo non giustifica, se l’inchiesta lo confermerà, umiliarli

“Sei un ritardato, un cretino” oppure "Dovete soffrire perché vi fa bene". Carezze educative di una insegnante ai suoi allievi di un istituto superiore lombardo. Metodo didattico, secondo lei, per fare dei ragazz* uomini colti e preparati alla vita. Sarà… ma non ci credo, anche se spesso,le nuove generazioni sono insopportabili, difficilmente comprensibili e, non per legge, accettabili a prescindere. Un rapporto complicato ma è sempre stato così tra i vecchio e il nuovo che cresce.

Insegnare oggi è difficile: tra tanti giovani senza nessuna voglia di apprendere un minimo di cultura, e troppi genitori che li proteggono a prescindere. E’ anche vero che ci sono insegnanti che non insegnano per incapacità e non educano per insensibilità.

Certo i ragazzi spesso sono insopportabili ma questo non giustifica, se l’inchiesta lo confermerà, umiliarli.

Sul ruolo della scuola si sono scritti fiumi di inchiostro con inevitabile polemiche ideologiche ma sul dovere degli insegnanti di far crescere anzitutto una generazione colta, che almeno sappia far conto e scrivere, credo tutti siamo concordi. La scuola ha tante colpe e non premia i buoni maestri ma non può derogare al suo compito di insegnare cosi come i genitori a quello di educare la prole.

Il figlio/studente, dalle medie all’università, spesso è insopportabile ma rimane il nostro figlio/studente e dargli del ritardato non solo non è culturalmente inaccettabile ma non serve a nulla. E il “soffrire ti fa bene” è solo una banale frase fascio/comunista da metà Novecento. Per fare di un ragazzo un adulto a 360 gradi serve cultura, e questo è compito degli insegnanti, e tanta educazione e sensibilità sociale trasmessa dai genitori.

Per il resto diamo fiducia e non del ritardato a qualunque ragazzo perché da adulto non sia un “cretino” che magari ci governerà in quanto eletto da una generazione di cretini.