GIANLUCA BOSIA
Editoriale e Commento

Libreria Rizzoli e la scelta (fuori) del Comune

Quando cultura e tradizione vincono sul vil denaro. Contratto prolungato in Galleria e a canone “sociale”

La buona notizia è merce rara e spesso non apprezzata. La scelta del Comune di Milano di rinnovare per altri diciotto anni il contratto d’affitto, senza bando, in galleria Vittorio Emanuele II alla libreria Rizzoli è una gran buona e bella notizia e apprezzata da tanti.

Anzitutto perché è una delle storiche librerie nel Salotto dei milanesi. Rizzoli è in Galleria dal 1949 e ci resterà almeno sino al 2043 con i suoi oltre mille metri quadri di spazi affacciati sul braccio principale. E poi perché il canone d’affitto sarà sostenibile per le attività librarie, e ovviamente non allineato ai valori di mercato recentemente espressi dai locali della Galleria. Un giro d’affari di decine e decine di milioni attorno a una delle principali attrazioni turistiche di Milano.

Alla libreria Rizzoli verrà applicato un canone sostenibile economicamente nel rispetto della tradizione, del ruolo sociale e del valore culturale.

Per una volta si è rinunciato ai soldi, probabilmente tantissimi, che l’ennesima marca del lusso o del mercato planetario avrebbe versato al Comune di Milano. Una vittoria della cultura e della tradizione milanese sul capitalismo. Una notizia che va oltre la semplice buona notizia.