Inquinata e insicura, oltre che oltremodo cara, in particolare per quanto riguarda le abitazioni. Questo il narrato che accompagna Milano negli ultimi mesi. Eppure, secondo una classifica specializzata, è la città italiana con la migliore qualità della vita.
Ora, vero che questo genere di graduatorie non vanno prese come oro colato, ma delle due l’una: o l’Italia è veramente un brutto Paese, se tutte le altre città sono peggio del bistrattato capoluogo lombardo, oppure nella vulgata comune che dipinge la Milano degli ultimi tempi c’è un pò troppa enfasi, non sempre in buona fede (leggi interessi politici). Più story telling che fotografia della realtà, insomma.
Perché sarà pur vero che l’onda lunga del boom Expo si è esaurita, come fisiologico che sia dopo quasi 10 anni, ma negli ultimi due lustri la città è oggettivamente cresciuta. E una grande città che cresce si porta dietro il bello e il brutto, le opportunità e le problematiche. Come attiri (tanti) turisti attiri anche disperati, quindi microcriminalità; come richiami investitori richiami anche malfattori, quindi criminalità (più o meno organizzata). Sono problematiche comuni a tutte le metropoli del mondo, di qualsiasi latitudine e tendenza politica.
In conclusione, se parliamo di classifiche direi che no, Milano probabilmente non è il miglior posto d’Italia in cui vivere. Tuttavia non è poi così male, viverci.