La violenza contro il personale sanitario, specie ultimamente, non è un evento raro. I pazienti intemperanti, scontenti, aggressivi ci sono e rappresentano la punta dell’iceberg degli aspetti negativi della nobile professione del medico. Anzi, rappresentavano, perché la drammatica rapina subita dalla dottoressa Beatrice Tagliavini all’interno del suo ambulatorio di San Giuliano Milanese ridisegna la classifica dei pericoli a cui può andare incontro un camice bianco. Non solo in prima linea contro le malattie (basti pensare al sacrificio di tanti dottori e tante dottoresse nei primi mesi del Covid), adesso i professionisti della salute devono difendere se stessi da balordi e malviventi armati di pistole. Come se sulla loro scrivania invece dei ricettari ci fossero gioielli e orologi.
Editoriale e CommentoIl medico come il gioielliere