Marion Guglielmetti
Editoriale e Commento
Editoriale

Non basta la metro rosa

Appena una decina di giorni fa è stato tagliato il nastro delle ultime fermate della linea metropolitana blu, M4, completando l’intera tratta, attesa da quasi vent’anni. Ma Milano non si ferma e guarda al futuro: il sindaco Beppe Sala sogna la metro rosa M6, che collegherebbe il capolinea di Ponte Lambro con quello di Quarto Oggiaro/Baranzate, passando per la zona di Tibaldi, Santa Sofia, Solari, Cadorna e Domodossola.

Detto che il rosa è il mio colore preferito, quello che sogno io - come molto probabilmente la maggior parte dei cittadini e dei pendolari - è che i mezzi pubblici e le stazioni funzionino senza troppi disagi. Sia nei giorni di sole sia in quelli di pioggia, senza allagamenti o scale mobili e ascensori guasti, luoghi di passaggio che mantengano nel tempo una loro dignità. Perché le attese e i ritardi già contribuiscono a creare malumori e tensioni, soprattutto di prima mattina quando abbiamo davanti una giornata costellata di impegni e minuti contati. Malumori che neppure il colore rosa, anche per le romantiche e sognatrici come me, saprebbe farci passare.