VALENTINA BERTUCCIO D’ANGELO
VALENTINA BERTUCCIO D’ANGELO
Editoriale e Commento

Il cash e i dubbi del danese

Uno studio rivela: nel 2024 i pagamenti digitali hanno superato il contante, che resta al 41 per cento. Un dato inconcepibile ad altre latitudini

Se un danese leggesse lo studio del Politecnico di Milano sulle nostre abitudini di pagamento, realizzato dall’Osservatorio Innovative Payments, molto probabilmente strabuzzerebbe gli occhi. Nel 2024 i pagamenti digitali hanno superato il contante in Italia, che scende al 41 per cento. Venendo da un Paese in cui, quando si va a pagare anche solo un (carissimo) caffè, il barista automaticamente predispone il Pos, il nostro danese si troverebbe nel giusto a chiedersi: per quale motivo ben il 41 per cento delle transazioni avviene ancora in contanti? 

Chiunque, in Italia, avrebbe buon gioco a rispondere elencando: quella volta che il dermatologo propose il pagamento in nero “ché tanto poi la fattura gliela faccio la prossima volta”; quella volta che il cartolaio disse “ma non ce li hai in contanti?”; quell’altra volta che alla cassa campeggiava un bel cartello “Pos non funzionante”; e che dire di quella volta che sul taxi “meglio cash”. Insomma, forse non siamo noi consumatori che non vogliamo pagare in modo digitale (e lo dimostra il +8,5% dei pagamenti digitali in un anno, registrato dal report del Politecnico), ma sono gli esercenti che ancora recalcitrano. Capito, amico danese?