Sembra la scena di un film. Oppure un servizio di “Ultimo minuto”, trasmissione in cui si raccontavano interventi e salvataggi in extremis. Due coniugi, durante un’escursione sul Picuz, balcone naturale affacciato sul lago Maggiore, notano una figura che si lancia verso il baratro. Non ci sono protezioni, la caduta significherebbe morte certa. Il marito non ha esitazioni. Si getta sull’uomo e lo blocca. La moglie, nel frattempo, chiama il 112 e si va a piazzare lungo la strada che verrà percorsa dai carabinieri, per indicare loro con precisione il posto in cui intervenire. I militari lo raggiungono proprio quando l’aspirante suicida è riuscito a liberarsi, riprendendo la corsa verso il dirupo. Lo placcano all’ultimo secondo, salvandogli la vita. Merito – anche – dell’operato dell’escursionista e della moglie. Quando si dice il lavoro di squadra.
Editoriale e CommentoLavoro di squadra