GIANLUCA BOSIA
Editoriale e Commento

Quando la resa è una vittoria

Inchinarsi davanti a una montagna quando manca poco alla vetta ma senti di non farcela più e di rischiare la vita non è mai una sconfitta

Quando la resa è una vittoria. E’ sentire di aver raggiunto il proprio limite fisico e psicologico, capire che il meteo non è amico e decidersi di fermarsi e tornare indietro anche se la meta è vicinissima.

E’ quanto hanno fatto Silvia Loreggian e Federica Mingolla sul K2. Una decisione che ha “bruciato” mesi di lavoro e cancellato il sogno di conquistare una montagna iconica seguendo la via percorsa dalla spedizione organizzata 70 anni fa da Ardito Desio lungo lo Sperone Abruzzi. Da professioniste hanno saputo dire stop. Troppo pericoloso per loro e magari per chi avrebbe dovuto cercare di salvarle in caso di problemi. Silvia e Federica sanno che la montagna va rispettata, onorata e temuta anche da due guide alpine super esperte come sono loro. Il tornare indietro è la vittoria del buonsenso anche se a loro avrà fatto tanto male prendere questa decisione. Scegliere il male minore è una lezione che dovrebbe essere imparata a memoria da chi, soprattutto in questi giorni, affronta montagne decisamente meno impegnative del K2: mai superare il proprio limite o sfidare la criticità del percorso e il meteo avverso. Fermarsi in questo caso non è una resa ma una vittoria. E un omaggio alla montagna e alla sua potenza.