Editoriale
Per diciotto anni è stata un “fantasma”. È comparsa solo a seguito di un controllo di polizia in uno dei tanti laboratori tessili clandestini gestiti da cinesi, dove lavorava (e viveva) insieme alla madre.
Mai stata a scuola e nemmeno da un medico, l’unica prova della sua esistenza è l’atto di nascita registrato a Rovigo. Sembra una storia uscita dalla penna di Dickens e invece questa epigone di Oliver Twist e David Copperfield vive, nel 2025, in un paese della bassa bresciana.
Come a ricordarci che sfruttamento e ingiustizie non conoscono epoca nè confini geografici e che, come sempre, i bambini sono tra le vittime più esposte.