VALENTINA BERTUCCIO D’ANGELO
Editoriale e Commento

Il ceto medio in fumo

Una fotografia impietosa della Cisl Milano Metropoli immortala il corto circuito salari/prezzi che ha stritolato i lavoratori dipendenti

Si può essere in crisi con una Ral di 50mila euro l’anno? Dipende dalla latitudine: a Milano sì. Il ceto medio milanese, soprattutto negli ultimi anni, sta vivendo una condizione di “povertà” potenziale, quella sensazione molto fastidiosa che potrebbe bastare una spesa imprevista per mandare gambe all’aria i conti familiari. Lo dice la fotografia scattata da una ricerca della Cisl Milano Metropoli e del centro studi del sindacato, BiblioLavoro, sulle condizioni del cosiddetto "ceto medio" colpito dal carovita.

Pensateci: a Milano il ceto medio vive (viviamo) in periferia, in appartamenti piccoli; rimanda le spese sanitarie (tranne se per miracolo o per urgenza trova posto nel Ssn); abbassa il livello dei consumi alimentari e ritarda il pagamento delle bollette. Eppure ogni giorno va al lavoro, ogni mese riceve uno stipendio. Vive una situazione di sicura insicurezza, punito per questo dall’esclusione da quasi tutti i bonus, concessi a Isee talmente bassi da sembrare inesistenti. Salari immobili e prezzi alle stelle hanno creato un corto circuito: in fumo ci è andato il ceto medio.