MAURO CERRI
Editoriale e Commento
Editoriale

Ritardi in anticipo

Pare che la scorsa settimana sia stata tra le peggiori per i pendolari Trenord: una linea su 4 ha registrato ritardi. E con ritardo si intende un’attesa superiore a 15 minuti rispetto all’orario previsto. A furia di parlarne, scriverne e leggerne, l’asticella della pazienza potrebbe anche abbassarsi al di sotto del buonsenso. Quasi esistesse un disagio percepito e uno reale, un po’ come avviene per la sicurezza nelle città. Ma quando le proteste di chi viaggia trovano fondamento nelle rilevazioni ufficiali, allora c’è ben poco da distinguere. E ancor meno serve (all’utenza) saper di chi è la colpa dei disservizi e conoscere l’esatto confine tra le responsabilità di Trenord e di Rete Ferroviaria Italiana, il primo gestore dei treni e la seconda dell’infrastruttura, a dirla in parole povere. Ma i pendolari stiano sereni, perché le “rassicurazioni” sono già arrivate. Ma questa volta nessuna promessa, solo l’annuncio nero su bianco che nel 2025 i problemi continueranno. Sempre meglio saperlo in anticipo...