FRANCESCO LOMMI
Editoriale e Commento
Editoriale

Scende la cler sulle giocherie

Bambole, pupazzetti, trenini, macchinine. Da bambini tutti abbiamo avuto un giocattolo preferito. Un amico (o un’amica) che ci seguiva in ogni spostamento, ogni vacanza. Il protagonista di tutte le storie e le avventure create solo dalla nostra fantasia. Una sorta di primo amore.

La scintilla scattava fin dal primo momento in cui lo vedevamo sugli scaffali della giocheria di fiducia, il paradiso di ogni bimbo. Oggi però le cose stanno cambiando. I giochi “analogici” stanno via via perdendo appeal. Sempre più bambini fin da piccolissimi iniziano a giocare con smartphone, tablet e console lasciando i vecchi pupazzetti impolverati. Ma a soffrire ancora di più questo processo di digitalizzazione è chi, quei giocattoli, li vendeva. Oltre alle minacce delle nuove tecnologie, le giocherie hanno dovuto fare i conti con l’avvento dell’e-commerce. E, anche alcune botteghe storiche (come quella di via Fratelli Ruffini a Milano) hanno dovuto abbassare la “cler” per sempre. L’incubo di tutti i bambini di un tempo.