
Nel fine settimana si registra un picco di reati violenti a Milano
Bastonate e calci in faccia tra due bande fuori da un bar in via Filzi. Due locali chiusi in via Padova e via Stendhal per degrado e spaccio. Un buttafuori accoltellato da due diciottenni fuori da una discoteca in Moscova. Per non parlare del giro di droga e prostituzione organizzato nell’ormai nota Gintoneria di Davide Lacerenza. Come se fosse attratta da una forza magnetica, la criminalità milanese sembra inevitabilmente levitare intorno ai locali notturni. Già dieci anni fa, una ricerca dell’Università Cattolica rilevava come l’alta concentrazione di bar e discoteche in una cerca zona influenzi i comportamenti criminali. Un altro studio più recente, pubblicato negli Stati Uniti, ha rilevato come una riduzione del 20 per cento di punti vendita di alcolici potrebbe portare a significativa diminuzione di crimini violenti. Beninteso, la movida non causa reati di per sé. Ma è indubbio che da una collaborazione più stretta tra istituzioni, forze dell’ordine e gestori dei locali, Milano ne avrebbe solo da guadagnare in sicurezza.