MAURO CERRI
Editoriale e Commento
Editoriale

L’ultima evasione

Nell'ultima apparizione in TV, con la serie “La Mala, Banditi a Milano” del 2022, il grave decadimento psicofisico sembrava ancora lontano. A 70 anni suonati, appariva sì invecchiato ma lucido e ancora una volta sprezzante, come imponeva il “personaggio” Renato Vallanzasca. Ma dietro gli spessi occhiali, la scintilla della follia lasciava spazio all’azzurro della tristezza. “Il carcere non mi ha insegnato nulla”, è scritto in una biografia pubblicata poche settimane fa, sintesi di una vita, dunque, sprecata due volte. Nel raccontare la parabola del bel Renè non si può cedere alla narrazione “romantica” di una Milano e di una criminalità artigianale che non esistono più. Non si può per rispetto delle vittime e della realtà. Una realtà che ora lo vede, dopo 52 anni, fuori dal carcere, accompagnato dalle guardie, perché malato, incapace di orientarsi e trattenere memoria: per il re delle evasioni, un’ultima involontaria fuga dalla coscienza e dal ricordo, senza ritorno nè dolo, oblio negato a chi ancora oggi ne piange i delitti. Quel che si può fare però è provare pietà, non per il personaggio ma per l’uomo Vallanzasca cui ora la vita, dopo la giustizia, offre il conto più amaro.