Spesso non sei tu a scegliere ma è la vita che sceglie per te. È successo a Licia Rognini, che a 41 anni è rimasta vedova con due figlie piccole da crescere. Il marito, l’anarchico Giuseppe Pinelli, morì precipitando in circostanze mai chiarite da un balcone della questura di Milano a pochi giorni dalla strage di piazza Fontana.
Un mistero proprio come i tanti che avvolgono l’attentato del dicembre ‘69 alla Banca Nazionale dell’Agricoltura che sprofondò l’Italia negli anni di piombo. Licia Rognini è morta pochi giorni fa nella sua Milano dove si era trasferita all’età di due anni.
Aveva 96 anni, metà dei quali “spesi con dignità e coraggio per difendere la memoria del marito” che definiva “la diciottesima vittima della strage di Piazza Fontana” ma anche la volontà “di trasmettere una memoria dolorosa facendo sempre in modo che i suoi sentimenti privati non fossero un intralcio nella battaglia per la verità”, come ha ricordato una delle figlie.
Licia Rognini anni fa aveva abbracciato al Quirinale Gemma Capra, la vedova del commissario Luigi Calabresi, ucciso in un attentato perché ritenuto responsabile proprio della morte di Giuseppe Pinelli. La scelta – questa volta, sì – di una donna a quegli anni bui di dolore e di una vita che a volte decide per te.