È sempre stata una perla ammirata, incastonata com’è al margine estremo di uno dei due rami del lago il cui perimetro è costellato di borghi e di ville, prove lampanti di un’attrazione che ha origini antiche. Una fama internazionale quella di Como che ha portato sulle sponde del Lario vip e capitani d’industria giunti da ogni angolo del globo, ma si può dire che l’effetto domino ha avuto inizio con l’approdo di George Clooney. Da quel momento in poi è stato un progressivo inseguirsi di grandi nomi che hanno fatto shopping immobiliare se non in città nei dintorni, e di tanti altri si favoleggia un prossimo arrivo.
Poi il ritorno in A del Como calcio ha fatto il resto, grazie soprattutto ai milioni di euro investiti dagli indonesiani Hartono, famiglia tra le più facoltose del pianeta che, per far capire le sue serie intenzioni, ha speso fior di milioni per la squadra e ingaggiato come mister niente meno che Cesc Fabregas, ex grande campione del calcio giocato.
La tribuna del Sinigaglia, in attesa che lo stadio si trasformi in un’avveniristica bomboniera, è così diventata una passerella hollywoodiana che in questi mesi ha visto sfilare stelle del calibro di Hugh Grant, Adrien Brody, Keira Knightley, Michael Fassbender e altri più o meno noti. Si sa, dove si sprecano nomi così altisonanti si assiste immancabilmente all’arrivo di chi ambisce a mettere il naso in questo mondo luccicante. E non a caso in questi giorni di Design Week non sono pochi, tra i forestieri giunti a Milano, coloro che si sono poi allungati a Como per un aperitivo in piazza, per una gita in barca e, soprattutto, per portare a casa il cappellino del club calcistico più glamour del momento. Potendo poi esibire il trofeo come un distintivo di appartenenza.